Il suo ultimo altare era stato un letto di ospedale, con l’orgoglio di essere fianco a fianco con la sua Emanuela. Il prossimo sarà la cappella della Madonna del Conforto: un funerale, ma solo in apparenza, quasi a metà tra l’inizio della novena, che si apre martedì e il completamento di quel matrimonio celebrato nell’hospice, il reparto dei malati terminali. Serafino non ce l’ha fatta, ha ceduto alla malattia che lo aveva minato. Lui, volontario per una vita nel mondo della sofferenza e alla fine simbolo di una speranza più forte della malattia. Non ce l’ha fatta ma in effetti ha vinto lui. Perchè quel sì ha dribblato la morte, l’ha bruciata sul tempo, ha trasformato la disperazione in gioia.
CronacaL’ultimo metro diventa il primo della corsa