Cortona (Arezzo), 24 settembre 2023 – Il progetto di un altro libro e i diritti dei primi due - il Sistema e Lobby e logge - venduti probabilmente per realizzare una fiction sul 'Sistema' , ovvero gli accordi tra correnti e la commistione magistratura-politica che portò allo scandalo dell'hotel Champagne nel 2019, registrato da un trojan: la riunione segreta per decidere a tavolino il procuratore di Roma, dopo Giuseppe Pignatone.
Luca Palamara, l'ex magistrato (già presidente dell’Anm e del Consiglio superiore della magistratura) che a Perugia ha patteggiato la pena per due distinte vicende di traffico di influenze, ed ha in corso il terzo filone sulla rivelazione di segreti d’ufficio, ha parlato, sabato nell'ambito della rassegna Cortona in arte, organizzata da Cortona Sviluppo, in collaborazione con il Comune, sotto la direzione artistica della Fondazione Mazzoleni.
"Se è vero che la storia non è sedimentata, è vero che la storia è andata avanti. La mia radiazione, non per un reato ma per aver partecipato a una cena, non è definitiva e c'è un ricorso attualmente in corso alla Corte europea - spiega Palamara rispondendo alle domande della giornalista Erika Pontini - Ci sono stati i libri con Alessandro Sallusti e mai avrei pensato che avrebbero avuto così tanto successo” dice l’ex pm.
E aggiunge: “Adesso il mio è un impegno giuridico, come consulente ma c’è la volontà di fare qualcosa anche dal punto di vista politico, partendo da un’esperienza negativa”. “E’ un racconto, il mio sulla magistratura, che può scuotere perché è un racconto che ha gli stessi vizi e le stesse virtù di tanti altri mondi ma è molto simile all’organizzazione della politica. Lì ci sono i partiti e in magistratura ci sono le correnti che orientano le carriere dei magistrati”.
Adesso Palamara dice che vorrebbe “continuare un racconto in positivo per rispondere alla domanda se c’è un rimedio e qualcosa si può fare per uscirne”. ‘Si sente una vittima?’, gli è stato chiesto. “La parola pietismo e vittima non appartengono al mio vocabolario. Nel momento in cui ho subito il mio compito era reagire. Io penso che il mio compito sia quello di ricostruire come sono andate le cose e portare avanti una battaglia giuridica per il Paese” sempre che “si riesca a depurare il racconto dalla vicenda personale”, aggiunge.
L’ex magistrato ammette infine di accarezzare l’idea di un futuro in politica dopo il tentativo fallito dello scorso anno. “Adesso sono impegnato nel costruire un profilo politico sul tema della giustizia per sensibilizzare l’opinione pubblica. Oggi il tema vero è che gli italiani non votano”.