LUCA AMODIO;
Cronaca

L’ospedale con 30 gradi nei reparti. I sanitari: "Impossibile lavorare". L’Asl replica: "Problema risolto"

Troppo caldo nel reparto di medicina e chirurgia dell’ospedale di Bibbiena: "Così è insostenibile". Cullurà, segretario del sindacato Nursind: "I colleghi lavorano con la biancheria inzuppata di sudore". .

L’ospedale con 30 gradi nei reparti. I sanitari: "Impossibile lavorare". L’Asl replica: "Problema risolto"

Peggio dei 40 gradi all’ombra di luglio ci sono soltanto i 30 all’ospedale di Bibbiena. Lo sa bene il personale del reparto di medicina-chirurgia del nosocomio del Casentino che da inizio estate sta lavorando in "condizioni insostenibili", "Lavoriamo con le divise attaccate alla pelle e la biancheria intima inzuppata di sudore - ci raccontano gli operatori sanitari - ma a pagarne la conseguenza sono soprattutto i pazienti del reparto che in molti casi sono anziani e persone fragili".

A denunciare la situazione è il sindacato NurSind che ieri mattina ha sollevato il problema, attaccando anche l’azienda sanitaria, sorda dinanzi gli appelli dei sanitari. Puntuale era arrivata in giornata anche la risposta dell’Asl: "siamo già intervenuti, stiamo risolvendo".

"A dirla tutta la situazione si presenta ogni anno, l’azienda sa bene che il condizionatore non funziona più perché l’impianto è obsoleto - ci raccontano fonti interne - d’inverno butta aria fredda mentre d’estate aria calda". Insomma, non benissimo. "D’estate si va dai 27 gradi della mattina ai trenta della sera, che sono fissi, ogni notte - proseguono - dobbiamo per forza aprire le finestre, almeno percambiare aria altrimenti, considerato l’odore del sudore e il resto, sarebbe insostenibile".

A lavorare nel “reparto caldo“ sono circa trenta persone, tra infermieri e medici: un ambulatorio in cui l’andirivieni di pazienti è massiccio, specie nella stagione estiva. Per fortuna è un problema circoscritto: tra il pronto soccorso, la rianimazione e le sale operatorie la situazione è sotto controllo. Anche perché operare con 30 gradi non sarebbe proprio l’ideale.

"Il colmo si è raggiunto l’altra sera, quando all’interno della medicheria del reparto di medicina e chirurgia il termometro del ventilatore ha fatto registrare il dato record di 30 gradi", commenta Claudio Cullurà, segretario territoriale Arezzo di NurSind. "Dal momento che l’impianto di riscaldamento e raffreddamento è vecchio e non funziona a dovere, dobbiamo sopportare queste condizioni disumane che mettono a rischio la salute dei pazienti e la nostra - prosegue l’arringa - l’umidità sfiora l ’80% e il personale è continuamente in movimento".

La risposta dell’azienda sanitaria non si è fatta attendere. "I tecnici della manutenzione sono già prontamente intervenuti attivando una risposta straordinaria dell’impianto in considerazione dell’innalzamento della temperatura ambientale - spiega in una nota - Tale intervento ha sortito effetti positivi già nel corso della mattinata". "L’ospedale è inoltre oggetto di una importante riqualificazione complessiva e interventi di miglioramento, strutturale e impiantistico", conclude l’azienda.

Luca Amodio