REDAZIONE AREZZO

Lite nel condominio, spara a vicino e suocero: condannato a nove anni e mezzo

Nell'assalto era rimasta ferita anche la moglie dell'aggredito. In un palazzo di Castelfranco l'uomo minacciò di far fuori tutti ivicini

Carabinieri

Arezzo, 10 novembre 2017 - 9 anni e sei mesi. E' la condanna decisa dal giudice Ponticelli per il trentenne palermitano che a marzo sparò ad un vicino e al suocero. Ieri, assistito dal suo avvocato Alessandro Mori, l’uomo era in aula, arrivato da Palermo dove sta scontando gli arresti domiciliari. L’imputato, siciliano di 31 anni, aveva suonato al campanello del vicino, aveva sparato e era fuggito. Al centro questo giovane che da anni si era trasferito in Valdarno per ragioni di lavoro e era stato arrestato per tentato omicidio e detenzione abusiva di armi da sparo.

Nel mirino un marocchino e la sua famiglia: «Ammazzo tutti, inizio da te e dai tuoi». Fuori di sè, aveva gridato che avrebbe ucciso tutti nel palazzo. E non aveva desistito nonostante le numerose chiamate dal condominio al 118. La vittima, barricato in casa con moglie e suocero, alla fine aveva aperto la porta. Una breve colluttazione, il colpo di pistola. La pallottola colpì il muratore tra la gola e l’occhio. Pochi centimetri gli salvarono la vita.

Il proiettile impazzito gli procurò solo lievi ferite. Immediato il trasporto d’urgenza alla Gruccia. Dopo lo sparo la fuga. Di lui, e dell’amico albanese, si persere le tracce ma il giovane alla fine ci ripensò consegnandosi ai carabinieri e portando come motivazione dell’assalto una lite condominiale. Due tentati omicidi, sia nei confronti del marocchino che del suocero, più le lesioni verso la moglie e la detenzione di armi. Ieri il rito abbreviato: il Pm aveva chiesto dieci anni, il giudice Ponticelli ha deciso per nove anni e sei mesi.