Lite con la sorella e sparo al cognato La verità di Colonna oggi dal giudice

La guardia giurata accusata di tentato omicidio è stato già interrogato dal pm Maggiore fino all’alba. Oggi nel carcere di San Benedetto l’udienza di garanzia con il giudice Soldini. Rischia fino a 14 anni

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di Federico D’Ascoli

È stato interrogato fino alle 4 di mattina mentre il cognato lotta ancora tra la vita e la morte all’ospedale San Donato. Condizioni che si sono aggravate, dopo che dopo che inizialmente sembrava essersi stabilizzato.

Francesco Colonna ha raccontato tutta la sua verità al pubblico ministero Julia Maggiore in un lungo faccia a faccia, alla presenza dell’avvocato Gianluca Felciai, sulla tremenda lite che lo ha visto protagonista a due passi da Porta San Clemente.

Colonna è andato avanti per ore a raccontare in questura, incalzato dal pm Maggiore che oggi sarà nell’udienza di convalida dell’arresto, con giudice Giulia Soldini, alle 10 nel carcere di San Benedetto dove è rinchiuso da mercoledì all’alba. Nel collegio difensivo, insieme all’avvocato Felciai, c’è anche Piero Melani Graverini. L’accusa per la guardia giurata di 41 anni è quella di tentato omicidio: il suo colpo di pistola ha colpito all’addome il cognato Luca Valli al culmine di una lunga lite familiare a cui erano presenti anche la sorella e un nipote di 21 anni. Colonna per il suo gesto, che rischia di essere mortale, rischia fino a 14 anni di carcere.

In base alla ricostruzione fatta dalla guardia giurata al pubblico ministero la discussione sarebbe iniziata con la sorella (e moglie di Valli) molto tempo prima dello sparo che ha ridotto in gravissime condizioni il cognato. I vicini hanno infatti riferito di urla, minacce e offese fin dal primo pomeriggio.

Valli, sempre secondo le parole della guardia giurata al pubblico ministero, sarebbe stato chiamato dalla sorella per farsi dare manforte nella discussione che stava diventando sempre più accesa.

Alla base dell’aspro confronto una serie di questioni familiari aperte, a partire dall’assistenza dell’anziana madre che vive nell’appartamento al civico 14 di via Pietro Benvenuti con Francesco Colonna e un altro fratello.

L’arrivo di Luca Valli ha avuto l’effetto di scatenare l’inferno nel giro di poco tempo. I due cognati avrebbero discusso violentemente per qualche minuto, tanto da richiamare l’attenzione dei passanti fuori da casa, e a quel punto Colonna avrebbe tirato fuori la pistola di servizio sparando un solo colpo al cognato, all’addome. Valli si è accasciato nella camera mentre moglie e figlio hanno iniziato a gridare per la disperazione.

Sentendo sparare, i vicini di casa hanno chiamato il numero di emergenza 112: la prima telefonata è arrivata delle 18.36. La questura non è molto distante dal luogo del tentato omicidio e diverse volanti sono arrivate in pochi minuti nella strada delle case popolari che collega viale Santa Margherita e via Francesco Mochi. La strada è stata isolata con due auto della polizia che hanno bloccato accesso e uscita per questioni di sicurezza.

Rispetto a quanto emerso in un primo momento, il nipote di 21 anni, sotto choc per la scena, si è ferito a una mano non per il colpo di pistola ma per aver sferrato un pugno alla finestra di casa per sfogare la rabbia dopo lo sparo che ha ridotto in gravi condizioni il padre Luca Valli. Senza parole anche la sorella che agli inquirenti ha raccontato di un episodio isolato rispetto ai rapporti familiari: "Non so cosa dire, non avevamo mai litigato ed eravamo sempre andanti d’accordo", ha commentato.