GAIA PAPI
Cronaca

L’inflazione scotta la città. I prezzi volano su del 2,2%

I dati su base annua affondano le famiglie: quasi 600 euro di costi in più . La provincia è sesta in Italia al vertice anche in Toscana per gli aumenti .

Il carrello della spesa sempre più pesante per le famiglie aretine

Il carrello della spesa sempre più pesante per le famiglie aretine

di Gaia PapiAREZZOArezzo è tra le dieci città più care d’Italia, secondo i nuovi dati resi noti dall’Istat sull’inflazione di giugno, rielaborati dall’Unione nazionale consumatori per stilare la classifica del caro-vita nei comuni italiani. Arezzo si colloca al sesto posto su scala nazionale con un’inflazione annua pari al +2,2%, che si traduce in una stangata di 595 euro in più per una famiglia media. Un dato che pesa sui bilanci familiari e che rende Arezzo una delle città dove l’aumento dei prezzi sta colpendo con maggiore forza, nonostante non si trovi tra i capoluoghi di regione o tra i centri più popolosi. L’indice Istat prende in considerazione beni e servizi di largo consumo, dall’alimentare all’energia, dai trasporti all’abbigliamento. "È una fotografia chiara di come anche nei centri di dimensioni medie l’inflazione stia incidendo sensibilmente sulla spesa quotidiana", commentano dall’Unione consumatori, che sottolinea come il divario tra le città italiane si faccia sempre più netto. A livello nazionale, a guidare la classifica c’è Bolzano, con un aggravio di 763 euro annui, seguita da Rimini (743 euro) e Venezia (617). Arezzo è davanti a grandi centri come Bologna e Padova, e supera anche altre città toscane come Firenze e Livorno. Pisa, con un’inflazione dello 0,6%, risulta invece la più virtuosa d’Italia, con un aumento contenuto di appena 162 euro all’anno per famiglia. Massa Carrara si difende bene con +0,8% e 216 euro in più. Il confronto regionale mostra una Toscana a due velocità, con città dell’interno come Arezzo penalizzate da aumenti sopra la media e altre più contenute. A livello regionale, tuttavia, non rientra né tra le più care né tra le più convenienti. Il Trentino è in testa tra le regioni più colpite, con un’inflazione dell’1,8% e una spesa extra di 556 euro. Per le famiglie aretine, l’impatto dell’inflazione si traduce nella necessità di rivedere scelte e abitudini, tra spese alimentari crescenti, bollette instabili e carburanti nuovamente in ascesa. Un’erosione del potere d’acquisto che si fa sentire in maniera trasversale, anche tra i redditi medio-alti. Il timore, ora, è che il trend non sia passeggero. I mesi estivi portano spesso aumenti su voci chiave come trasporti, turismo e alimentari freschi. E se Arezzo è già nella fascia alta della classifica, i prossimi rilevamenti potrebbero peggiorare il quadro. Un altro elemento da considerare riguarda la distribuzione geografica del fenomeno: il caro-vita colpisce soprattutto i territori a forte vocazione turistica o produttiva, dove la ripresa post-pandemica ha spinto i consumi senza che i salari riuscissero a tenere il passo.