BIBBIENA
Il 28 agosto è una giornata molto particolare per la comunità di Bibbiena e il Casentino perché si celebrano gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Per festeggiare nel migliore dei modi questa giornata l’amministrazione insieme a Anpi, Bocciofila, pro Loco Bibbiena Stazione, Centro Sociale e Salotto della Cultura, ha deciso di promuovere un’intera giornata di festa, riflessioni e approfondimenti per ritrovarsi nella memoria come comunità unita. Alle ore 17 presso la Casina delle parole nel Parco dell’Arcobaleno di Bibbiena Stazione i bambini leggeranno, con l’aiuto dei volontari, dei racconti e dei pensieri sulla libertà da condividere con tutte le persone che vorranno intervenire. Alle 18 alla sala delle Bandiere della casa comunale di palazzo Niccolini in via Berni si terrà un evento conferenza di circa un’ora a cura della professoressa Maria Antonietta Falco in collaborazione con Il Salotto della Cultura dal titolo: "La guerra di Liberazione e Bibbiena liberata" Centro Sociale e Pro Loco Bibbiena Stazione. Alle 19 ci sarà un momento di convivialità e amicizia con stand gastronomici presso la Bocciofila di Piazza della Resistenza. Alle 21 si svolgeranno il corteo con le autorità civili e militari con la Filarmonica Bibbienese e la deposizione della corona al monumento ai caduti in viale Garibaldi. Alle 21,30 circa si chiuderà la lunga giornata con un momento molto intenso in cui Bocciofila, Anpi e Arci presenteranno un opuscolo inedito da loro voluto e predisposto che raccoglie le memorie e testimonianze di due partigiani, Alterini e Rosai. Francesca Nassini, assessora alla Cultura e alle Associazioni commenta: "La tentazione frequente e preoccupante che ci propone il nostro tempo è quella della dimenticanza, come ho voluto scrivere nel libro di memorie predisposto da Bocciofila e Anpi. Una dimenticanza che spesso è strategica e quindi colpevole. Colpevole perché apparentemente ci toglie di mezzo dai problemi e ci deresponsabilizza. E qui arrivano i problemi, quelli di una società che, rimuovendo la memoria, sta svuotando di significato il futuro e quindi mettendo in seria difficoltà le giovani generazioni. Recuperare la memoria di ciò che è avvenuto, dei volti e degli eroi quotidiani che hanno reso possibile la democrazia nel nostro Paese, è un atto di coraggio, un gesto di grande merito e valore che vorrei celebrare in queste righe. Ma ricordare significa anche dimenticare".