Legionella, 14 casi da inizio anno "Controlli a tappeto sulle acque"

Il direttore del servizio igiene Asl De Sanctis: "È vero, c’è stato un aumento di casi ma i numeri restano esigui. Abbiamo iniziato a fare verifiche sull’acquedotto della città sebbene sia molto improbabile trovarvi il batterio".

Legionella, 14 casi da inizio anno  "Controlli a tappeto sulle acque"

Legionella, 14 casi da inizio anno "Controlli a tappeto sulle acque"

di Gaia Papi

L’ultimo caso due giorni fa in una residenza sanitaria assistita di Cortona dove, una 90enne è risultata positiva alla legionella. Sono cinque i casi negli ultimi mesi, "Quattordici i casi di polmoniti causati dal batterio da inizio anno", ha spiegato Elena De Sanctis, direttrice del settore igiene e sanità pubblica, nell’incontro organizzato dall’Asl a cui erano presenti anche Daniela Cardelli, direttore dipartimento professioni tecnico sanitarie e della prevenzione e Silvana Pilia, direttore prevenzione e controllo infezioni ospedaliere. "Si tratta di un numero che non intendiamo sottovalutare ma, allo stesso tempo, che risulta essere abbastanza in linea con i dati degli anni passati. Ci siamo comunque allertati e abbiamo iniziato a fare verifiche sull’acquedotto della città (è bene sottolineare che il possibile contagio può avvenire solo attraverso la nebulizzazione dell’acqua e non per ingestione). Una scelta che nasce dalla volontà di non sottovalutare quanto accaduto e che intende non lasciare niente di inesplorato.

L’incremento dei casi censito in questo periodo è attribuibile anche a degli strascichi "post emergenza Covid. Per questo abbiamo attuato un piano di campionamento per capire se c’è una correlazione fra la presenza del batterio negli impianti idrici e la chiusura prolungata, dovuta sia al periodo di pandemia da Covid-19 che da chiusura stagionale delle strutture ricettive" ha spiegato Daniela Cardelli, direttore dipartimento professioni tecnico sanitarie e della prevenzione.

"Preme sottolineare, inoltre, che il batterio della legionella è spesso contratto durante viaggi e spostamenti e, pertanto, al momento della notifica agli uffici igiene dell’azienda sanitaria non c’è possibilità di ricondurre, con assoluta certezza, il contagio ad un luogo specifico. Tuttavia i gestori di strutture aperte al pubblico dove il rischio è più elevato (in particolare strutture turistico ricettive, strutture sanitarie e sociosanitarie oltre a luoghi di comunità dove ci sono docce e tutte quelle strutture frequentate da over 65 potenzialmente più fragili) hanno l’obbligo di predisporre un piano di valutazione del rischio legionella" continua De Sanctis. E poi le raccomandazioni: "Importante è osservare una serie di norme sia nella realizzazione dei nuovi impianti idrici che nella ristrutturazione di quelli esistenti, prevedendo pompe di ricircolo dell’acqua e impianti lineari per evitare il ristagno delle acque, circostanza questa che può favorire il proliferare di legionella".

Quello nella Rsa di Cortona, si diceva, è solo l’ultimo caso rilevato, con una paziente risultata positiva, le cui condizioni, fortunatamente, risultano stabili e per cui sono previste le dimissioni nelle prossime ore. I primi casi arrivati alla ribalta delle cronache sono stati quelli delle due pazienti delle cliniche San Giuseppe e San Giuseppino tra la fine del 2022 e inizio del 2023 che avevano portato anche al decesso delle due pazienti, due signore anziane con un quadro clinico già complicato. E poi appena dieci giorni fa un nuovo caso, fortunatamente senza conseguenze.

Il batterio riscontrato nelle tubature della sede aretina di Estra, con conseguente chiusura degli spogliatoi, della mensa e dei bagni annessi. Infine il caso nella scuola media di Montagnano, per cui il sindaco Bennati ha disposto la chiusura per due giorni per consentire le operazioni del caso. Una misura necessaria a seguito dei controlli periodici sulla potabilità dell’acqua dai quali è emersa la presenza di tracce di legionella nelle condotte idriche. Anche in questo caso, per fortuna, non si sono registrate conseguenze.