"Le parole fanno più male delle botte". Cyberbullismo, incontro al liceo Redi

La ex senatrice Elena Ferrara ha concluso un ciclo di incontri sul cyberbullismo presso il Liceo Scientifico Redi di Arezzo. Ha sottolineato l'importanza di segnalare il fenomeno e di essere più sensibili con le parole.

"Le parole fanno più male delle botte". Cyberbullismo, incontro al liceo Redi

"Le parole fanno più male delle botte". Cyberbullismo, incontro al liceo Redi

Ha fatto della lotta al cyberbullismo la sua ragione di vita. La legge, del 2017, contro il cyberbullismo è nata dalla sua determinazione. Ieri, la ex senatrice Pd Elena Ferrara (nella foto), è stata ospite del Liceo Scientifico Redi per parlare agli studenti nella giornata mondiale per la sicurezza in Rete. Il suo intervento ha concluso un ciclo di incontri dal titolo "Dì no al bullismo, sii gentile" organizzato dal Rotary club Arezzo e l’associazione Contrajus, a cui hanno partecipato una prima e una seconda del liceo, istituto, diretto dalla preside Cicalini, che ha accolto con entusiasmo il progetto. Anche Arezzo, infatti, non è esente dai fenomeni di bullismo e di cyberbullismo. E’ stata una testimonianza forte quella della Ferrara che, prima di diventare senatrice è stata insegnante di musica. Tra le sue allieve Carolina Picchio, la studentessa di 14 anni che si suicidò perché un gruppo di suoi coetanei aveva divulgato in rete episodi di molestie sessuali subite dalla ragazza.

"Quando ebbi la terribile notizia ero in campagna elettorale. Volevo mollare tutto. Fu lei però a suggerirmi quello che avrei dovuto fare. Così dopo 11 anni eccomi ancora qua a raccontare nelle scuole cosa è il cyberbullismo" ha raccontato la senatrice. "La frase che Carolina lasciò prima del tragico gesto ormai è conosciuta in tutto il mondo: le parole fanno più male delle botte. Oggi non abbiamo più scuse, non possiamo dire di non conoscere il linguaggio dell’odio. Accanto alla legge, alle istituzioni, serve l’azione di tutti. Il cyberbullismo va segnalato" ha spiegato la senatrice. "Tutto parte da voi nella speranza, come scrisse Carolina, che da oggi siate tutti più sensibili con le parole".

Gaia Papi