Le dosi dei vaccini a step, il programma di Rezza al Forum Risk

La manifestazione sul rischio clinico chiude a 15mila presenze e dà appuntamento al 2021

giannotti forum

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Arezzo, 19 dicembre 2020 - Sarà raggiunta vaccinando il 60-70% della popolazione l'immnunità di gregge, non è previsto un vaccino per i bambini, la campagna di vaccinazione contro il Covid-19, con all'inizio poche dosi a disposizione inizierà simbolicamente il 27 dicembre”. Parola di Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, intervenuto ieri durante la 15esima edizione del Forum Risk Management in Sanità che si è concluso ieri nella sua versione online nell’anno della pandemia con oltre 15mila partecipanti. "L'Rt e il numero di nuovi casi positivi tendono a non scendere più, a differenza di quello che abbiamo visto nelle scorse settimane, è logico che nel periodo delle feste ci si voglia ricongiungere con i propri cari, ma è anche normale che si usino tutte le precauzioni per proteggere soprattutto i più anziani", ha detto. Intanto sempre sul fronte vaccini, si partirà dalla parte di popolazione più vulnerabile.

“Sappiamo che sarà disponibile un vaccino, uno dei tre vaccini che saranno disponibili durante il primo quadrimestre 2021. Ci sarà un periodo entro il quale il numero di dosi sarà limitato, ecco la necessità di scegliere categorie di popolazione", spiega l'esperto. Sfilata di vip ieri sulla piattaforma online del XV Forum risk management in sanità che si è concluso con la regia aretina. Ieri infatti era la grande giornata dei vaccini, a tenere banco il piano nazionale delle vaccinazioni con tutte le linee guida e i numeri snocciolati dal ministero, ma anche da scienziati e virologi. Così mentre l’Italia e l’Europa sono pronte a far partire la più grande campagna vaccinale di sempre, arrivata in tempi record alla fine di questo terribile 2020, ieri l’intera mattinata è stata dedicata appunto al piano nazionale per la rinascita del sistema sanitario. In apertura si è parlato degli obiettivi e delle priorità del Piano Nazionale appunto con Giovanni Rezza Direttore generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute.

Al centro anche le attività di farmaco-vigilanza con il ruolo svolto dall’agenzia italiana del farmaco e dell’Istituo superiore di sanità. Ad organizzare l’evento Vasco Giannotti e Giorgia Artiano, in forma quasi totalmente virtuale. Il forum sul rischio clinico che è mancato per una manciata di anni dalla città con la parentesi fiorentina, tornando a casa lo ha fatto giocando la partita su una piattaforma molto avanzata. In campo per quattro giorni sette studi televisivi e 70 stand virtuali. L’organizzazione è stata curata con la Esimple di Marcello Comanducci. In rete 850 relatori, migliaia di iscritti a decine di convegni online e webinar, fino al gran finale di ieri. E se Arezzo non ha potuto contare quest’anno sulla ricaduta economica in termini di turismo congressuale, gli organizzatori assicurano che dal prossimo anno l’evento tornerà in presenza e in pianta stabile in città.

“A giugno, se ci saranno le condizioni, organizzeremo al palaffari un laboratorio in presenza con 150-200 esperti di sanità, i vertici del sistema nazionale. Sarà il primo grande evento post Covid, prima del Forum di autunno” spiega Giannotti. “L’evento si è concluso con grande successo e più di 15mila partecipanti – continua – tantissime proposte e idee di scienziati, dirigenti asl e professionisti. Davanti un gran lavoro per ordinare il materiale e trasformarlo in proposte da consegnare ai tavoli istituzionali. Nascerà ad Arezzo un laboratorio Sanità 20-30 per rinnovare il sistema sanitario. Ci auguriamo che la prossima edizione sia in presenza senza dimenticare la tecnologia che ci ha aiutato quest’anno a tenere collegate persone da tutto il mondo”. E se a tenere banco sono stati i vaccini ieri pomeriggio la conclusione del forum prevedeva incontri anche sul nuovo sistema sanitario nazionale post Covid con Tiziana Frittelli Presidente Federsanità. Poi la Tavola Rotonda su carenza di personale, acquisizione e dimensionamento degli organici con Francesca Milito del San Camillo di Roma. E poi l’opinione delle direzioni strategiche con i direttori sanitari tra cui Antonio D’Urso della Sud Est Toscana. Al centro del dibattito sono tornati anche gli anziani: con le linee di indirizzo per la gestione degli ospiti delle Rsa, coordina Sara Albolino Centro Gestione Rischio Clinico Regione Toscana con Mariadonata Bellentani del Ministero della Salute. E ancora il ruolo del Parlamento Europeo con Simona Bonafè Europarlamentare. E gli stati generali dell’infermieristica toscana col Patto per l’Infermieristica nella politica socio sanitaria Toscana 2020-2025.

Potere del Forum rimettere al centro del sistema sanitario un'eccellenza come pneumologia. “Prima della pandemia il nostro ruolo era sconosciuto a tanti – spiega Raffaele Scala Direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia del S.Donato - ci sono oltre il Covid, malattie silenti che non sono meno devastanti come le respiratorie croniche, la cui gestione ha un ruolo cruciale. Sono pazienti che vengono trattati nell’Utip all’ospedale nei casi più gravi di insufficienza respiratoria, oppure seguiti a casa. In ospedale vengono se possibile seguiti in modo non invasivo senza finire in rianimazione. E questa è un’azione strategica anche per mantenere il più possibile libera terapia intensiva e non aumentare le complicanze intubando”. “Un passaggio importante di uno studio che abbiamo appena pubblicato sulla rivista Critical care-  prosegue Scala - riguarda la catastrofe della Lombardia in seguito alla pandemia da attribuire in buona parte anche all’affanno in cui si trovavano prima le pneumologie con i posti letto disponibili a meno del 40% rispetto alla stima. Sviluppandosi la pandemia e la necessità di assistenza respiratoria si sono intasate ancora di più”. Ecco l’importanza di una buona gestione di un’eccellenza come pneumologia. “In questo periodo anche l’opinione pubblica si è accorta che esiste pneumologia – prosegue il Direttore dell'Unità Operativa del reparto al S.Donato - prima del Covid non si capiva bene di cosa si trattasse. Ora anche le istituzioni hanno capito che è importante aumentare i posti letto, quelli disponibili sono saliti anche ad Arezzo. Siamo arrivati a 125 letti non intensivi, ma abbiamo mantenuto anche il reparto Utip non Covid e la pneumologia intensiva non Covid”. Non solo in ospedale.

“L’altro aspetto cruciale è che la pneumologia ha la possibilità di monitorare i pazienti dimessi – spiega Scala - chi per vivere ha bisogno di un respiratore ha la possibilità di essere dimesso in sicurezza anche grazie al Calcit: un’infermiera addestra badante e parenti del paziente e mantiene un contatto telefonico oltre alla trasmissione dei parametri direttamente dal respiratore con monitoraggio in tempo reale. Una strategia applicata anche col Covid per chi viene dimesso ma tele monitorato. Altro aspetto nella pandemia è l’umanizzazione fondamentale in reparto: c’è bisogno di comunicare lo stato dei pazienti, chiamo i familiari quotidianamente”.