
Il percorso documentale curato da Ilaria Marcelli all'Archivio di Stato di Arezzo rivela come Giorgio Vasari abbia costruito la propria immagine tramandata ai posteri, attraverso documenti familiari e corrispondenze con illustri personaggi dell'epoca. La mostra, divisa in due parti, offre un'approfondita analisi della vita e delle relazioni dell'artista aretino.
Di grande interesse è il percorso documentale curato da Ilaria Marcelli, direttrice dell’Archivio di Stato di Arezzo, e dedicato a Giorgio Vasari, con l’intenzione di dimostrare come l’artista aretino abbia costruito un’immagine di se da tramandare ai posteri. E’ questo il senso della mostra che, visitabile presso l’Archivio aretino fino al 31 gennaio 2025, è divisa in due parti. La prima espone documenti riguardanti la famiglia di Vasari, dimostrando come Il legame con Arezzo sia stato rafforzato da quello avuto, sia con la famiglia di origine, sia con quella della moglie, i Bacci. La seconda parte espone le molte lettere che Vasari ha scambiato con tanti illustri personaggi dell’epoca, dimostrando di essere abile a tessere rapporti che sono stati fondamentali, da Michelangelo a Paolo Giovio, senza dimenticare il sodalizio con Cosimo I. L’enorme epistolario vasariano, oggi disseminato, è fonte indispensabile per comprendere appieno Vasari. In mostra, tra documenti di Casa Vasari e riproduzioni di originali conservati anche presso la Beinecke Library della Yale University e la Fondazione Corni, si ripercorrono fasi salienti dell’artista dai mille talenti.
Liletta Fornasari