Lavoravano all’autolavaggio ma erano clandestini

Nei guai due cittadini pakistani "arruolati" in nero dal connazionale: 3 denunce. L’attività è stata sospesa

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Autolavaggio a Camucia nel mirino delle forze dell’ordine. Una persona è finita nei guai per aver violato la normativa sullo sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Altre due persone sono state segnalate per il reato di ingresso clandestino nel territorio nazionale. L’operazione è stata portata a termine dai carabinieri della compagnia di Cortona guidati dal capitano De Santis.

I militari si sono presentati di prima mattina nell’azienda della frazione cortonese insieme al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Arezzo. È stato così denunciato il titolare dell’autolavaggio. Si tratta di un cittadino pakistano di 43anni che secondo le accuse avrebbe violato la normativa sullo sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Sono stati segnalati due dipendenti della stessa ditta, anche loro cittadini pakistani di 27 e 32 anni per il reato di ingresso clandestino in Italia. Nel corso del controllo, i due dipendenti sono stati sorpresi al lavoro sprovvisti di regolari documenti di identità. Per questo sono stati accompagnati agli uffici della Compagnia di Cortona, sottoposti a relativo fermo per identificazione e ad accertamento dattiloscopico per verificare le reali generalità. L’esito ha confermato che erano clandestini in Italia e lavoratori irregolari. Al termine delle operazioni di controllo, è stata disposta la sospensione dell’attività commerciale. La.Lu.