FOIANO
Cronaca

L’Atelier dei cappelli compie mezzo secolo

Una festa particolare quella all’interno della storica ’Angori’ premiata anche dal Comune. "E’ un pezzo della nostra storia"

di Lucia Bigozzi

Centocinquant’anni di storia corrono lungo cinque generazioni ed è come se fosse ieri perché a Foiano c’è un "gioiello" senza tempo: è la Cappelleria Angori, che taglia il suo "primo" secolo e mezzo di vita col sorriso di Elena, identico a quello del padre Luigi, "Gigi" per i foianesi. Un traguardo importante che l’amministrazione comunale ha voluto celebrare consegnando a Elena una targa in argento. "La Cappelleria rappresenta un pezzo importante della nostra storia e desideriamo esprimere la gratitudine della comunità per un’attività svolta con professionalità, dedizione e impegno", dicono il sindaco Francesco Sonnati e il vicesindaco Jacopo Franci che hanno assegnato analoghi riconoscimenti ad altri negozi storici, anche se la Cappelleria Angori mantiene il primato della longevità, a Foiano e probabilmente anche in Valdichiana. Al di là del dato anagrafico, il negozio della famiglia Angori ha sempre rappresentato un punto di riferimento per gentilezza, cortesia, eleganza delle proposte, resistendo alla miriade di punti shop fatti in serie e al colosso internet.

Lo ha fatto mantenendo salda la rotta "sulla qualità. I nostri cappelli sono creazioni uniche, alle quali abbiniamo grand foulard, sciarpe, guanti e un vasto assortimento di accessori", spiega Elena che guida la Cappelleria con la foto del padre accanto al bancone, tra le insegne di Borsalino e le grandi vetrine con centinaia di cappelli riposti in custodie particolari. Un negozio storico, come un caffè letterario d’altri tempi, un luogo dove si respira l’unicità di un mestiere che va scomparendo. Eppure c’è chi, come Elena, non si rassegna: "Portiamo avanti la tradizione di famiglia e ciò che i genitori ci hanno insegnato" dice pensando a "Gigi" e Anna, coppia inossidabile e indimenticata. "La pandemia ha dato un duro colpo al commercio, ma noi siamo riusciti a sopravvivere puntando su ciò che fa la differenza: qualità ed eleganza". Qui ogni pezzo è diverso dall’altro, e si respira l’atmosfera di un atelier di moda. Sul bancone sono raccolte le foto in bianco e nero che raccontano i momenti più importanti della Cappelleria nella vita del paese.

"Tutto comincia nel 1890 quando il tenente Vincenzo Angori torna dalla seconda guerra di indipendenza e impara la produzione di cappelli. Prima apre un laboratorio di cardatura della lana merinos, poi di feltro e con il fratello Domenico, nel 1890 dà vita alla Cappelleria, che ha continuato la sua strada fino ad oggi", aggiunge Elena, quinta generazione degli Angori che "in 150 anni hanno messo il cappello in testa a persone di tutte le età e condizioni sociali". E la storia continua.