L’appello di operai e sindacati: "La fabbrica non deve fermarsi". Chiesto un incontro al ministero

L’assemblea nello stabilimento dopo la decisione del tribunale. Videoconferenza con il manager Greybull. Paoletti (Cisl): "Urgente un vertice anche con i commissari". I lavoratori: "Fiducia nell’investitore".

L’appello di operai e sindacati: "La fabbrica non deve fermarsi". Chiesto un incontro al ministero
L’appello di operai e sindacati: "La fabbrica non deve fermarsi". Chiesto un incontro al ministero

"Chiederemo urgentemente un incontro con i commissari e il ministero, a questo punto la priorità è non fermare la produzione". llaria Paoletti, sindacalista Fim Cisl, va dritto al sodo. La priorità è garantire la continuità dell’attività nello stabilimento di Terranuova. Si prende atto della sentenza ma si sottolinea che "i commissari sono stati resi già operativi".

Paoletti insiste sul punto-chiave al centro del vertice richiesto al ministero: "La fabbrica non deve fermarsi, deve restare attiva. E se l’investitore c’è, così come ha confermato, chiederemo che si valuti la possibilità di dare in affitto lo stabilimento a Greybull per portare avanti la produzione". Per la pasionaria Cisl, "in quella sede il ministero dovrà, nel tempo più rapido possibile, assicurare che venga data all’investitore la possibilità di rilevare l’azienda". Ora, davanti ai cancelli Fimer c’è il tempo tecnico entro il quale i commissari dovranno assumere decisioni e in questo "interregno" saranno loro a dover garantire che i macchinari restino a regime. Tra le opzioni che in queste ore circolano - e che gli operai auspicano - c’è la richiesta da parte di Greybull dell’affitto dello stabilimento. Un modo per portare avanti le commesse e assicurare lavoro e stipendi.

Dietro ai cancelli della fabbrica sindacalisti e dipendenti si chiudono in assemblea e il confronto va avanti per ore. In prima battuta l’umore tra i reparti gira basso, poi qualche spiraglio arriva a stemperare il clima. Almeno per ora. Perchè la sensazione diffusa fin dalla mattinata è quella di essere tornati all’anno zero. Liviana Rotesi, in Fimer dagli anni Novanta racconta "lo scoramento che tutti abbiamo provato quando si è saputo della sentenza. Lì per lì, abbiamo pensato al peggio e ci siamo preoccupati per il nostro futuro".

Del resto la vertenza Fimer va avanti da oltre un anno e in questi mesi i dipendenti hanno dovuto fare i conti con continui capovolgimenti di fronte. L’assemblea è servita a capire, mettere a fuoco, ragionare. "Oltre si sindacati durante la riunione abbiamo avuto una call con il manager di Greybull Marc Meyohas, il quale ha ribadito che loro resteranno sempre qui, continuando a lavorare con i commissari per arrivare a rilevare l’azienda. Un impegno costante, come hanno dimostrato finora".

Dunque, nei reparti "si continua a lavorare", mette in chiaro Liviana: i nuovi materiali sono arrivati e anche se la produzione procede un pò a singhiozzo le macchine sono accese. "Manteniamo la speranza, dopo la rassicurazione di Greybull, ma vigileremo. L’unica certezza che abbiamo allo stato attuale, è che i vecchi azionisti non ci sono più. Da adesso ci mettiamo nelle mani dei commissari auspicando che valutino positivamente le potenzialità dell’azienda e l’impegno dell’investitore. Siamo sempre andati avanti, ora non possiamo fermarci". Gli operai non mollano: dai gradini del tribunale di Arezzo nei giorni più bui, alla fatica di attraversare un lungo tunnel. C’è una luce e nessuno vuole spegnerla.

Lucia Bigozzi