
La risposta è attesa da Roma. Il Ministero, infatti, dovrà autorizzare l’installazione di un’antenna 5G, alta ben 34 metri, prevista...
La risposta è attesa da Roma. Il Ministero, infatti, dovrà autorizzare l’installazione di un’antenna 5G, alta ben 34 metri, prevista inizialmente all’ingresso di Pogi Alto, nel comune di Bucine, in un altro luogo. La richiesta è stata avanzata da Inwit, azienda che realizza e gestisce infrastrutture digitali, che dopo un incontro con l’amministrazione di Bucine ha preso in esame un’altra location, la strada di Cennina, che è molto meno impattante. Ma ci potrebbe essere un problema. Se l’antenna venisse collocata in quella posizione, il segnale non raggiungerebbe il 100% delle utenze, come invece richiesto da Roma. Per questo è necessaria l’autorizzazione del Ministero. "Sono anche preoccupato perché poi, se non la posizionano nel nuovo sito, temo che la vorranno mettere a Pogi. Ma l’azienda ci sta appoggiando, quindi speriamo che dalla capitale arrivino notizie positive", ha detto il sindaco Paolo Nannini. Contro la collocazione originaria i residenti della frazione di Pogi, ma non solo. Fin da subito si era infatti registrata una levata di scudi dei cittadini, che avevano anche espresso il loro dissenso con uno striscione appeso alla segnaletica stradale, ribadendo il no secco a un intervento definito devastante per l’immagine dei luoghi. L’opera rientra nell’ambito del PNRR e nel progetto che riguarda le zone bianche, ovvero prive di copertura del segnale di telefonia. Si tratta di progetti prioritari inseriti nel "Piano Italia 5G", finanziato con fondi Pnrr. "In base alla legge del 4 luglio 2024, che converte il "decreto coesione" – ha aggiunto il sindaco - è previsto che la localizzazione dei nuovi impianti di telecomunicazione nelle aree non coperte sia possibile anche in deroga alle previsioni degli specifici regolamenti dei Comuni. Adesso stiamo lavorando tutti insieme per far si che l’antenna abbia un’altra collocazione".