L’affluenza cala, le code crescono Seggio allagato: partono le navette

Gli elettori della Rassinata trasferiti in palestra. Lunghe attese per votare, il tagliando rallenta le operazioni. La partecipazione poco sopra il 70%, la più bassa alle politiche di sempre. Si incrociano exit-poll La 7 e Rai

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di Alberto Pierini

Il cagnolino prima si rassegna controvoglia ad entrare nel seggio, poi si acquatta come se volesse controllare la situazione politica, poi schizza via dalle urne tirando il suo padrone. D’altra parte non ha diritto di voto ed è anche giusto che si annoi un po’ al rito degli umani. Umani che dalla mattina cominciano ad esercitare il loro diritto. Pochi alle 7, perché alla fine è domenica per tutti, meno che per scrutatori e presidenti. In forze fino a mezzogiorno, quando le politiche danno l’illusione del botto di partecipazione, staccando il dato gemello di 5 anni fa. Ma è solo un miraggio: perché già alle 19 le cose tornano al loro posto. No, l’affluenza cala: in tarda serata era ad un dato poco sopra il 70%, 8 punti sopra il 2018 e la più bassa di sempre alle politiche anche se restiamo sopra la media nazionale.

Cala ma le code si allungano. Gli umani sono fatti così, amano i paradossi. Un po’ perché ci si concentra alle solite ore. Un po’ perché la procedura è diventata macchinosa: il controllo del tagliando antifrode impegna due scrutatori, uno legge e l’altro verifica. E i tempi si allungano.

Ci sono seggi vicini, uno deserto e l’altro preso d’assalto. Ad esempio il 36 e il 37 alla nuova sede del campo di atletica, sostitutiva della Tricca. "C’è nessuno per il 36?": no, non c’è nessuno o pochi, mentre gli altri affollano il corridoio. Quattro cabine, due per uomini e due per donne: e visto che l’altra metà del cielo è la maggioranza, i maschietti saltano la fila ed entrano, legittimamente per di più.

C’è chi entrando si è spaventato: come gli scrutatori del seggio 85 alla Rassinata. Già le forze dell’ordine li avevano allertati, infiltrazioni nella loro stanza di controllo, di fianco a quella delle cabine. Ma non si sono persi d’animo: in accordo con il Comune hanno organizzato bus navetta per raggiungere una sezione di fortuna, nella palestra di Palazzo del Pero. Cinque corse, elettori portati a destinazione e poi riaccompagnati a casa. La minuscola frazione protagonista per un giorno.Così come a suo modo il collegio si ritrova sotto i riflettori. Gli exit-poll, complici le incertezze di un voto che in quasi tutta Italia stavolta era scontato, si concentrano e si scambiano qui.

Quelli de La 7 erano annunciati e previsti, quasi cercati dagli elettori uscendo dai seggi, delusi di perdere l’assist di Mentana. Ma si affacciano anche quelli Rai, pur se su una porzione più ridotta del collegio, sempre con gli occhi puntati sulla Camera. Alla Cadorna c’è la folla per ricevere il duplicato: in Italia votiamo spesso ma non abbastanza da non perdere il certificato elettorale.

E così le code allo sportello unico si incrociano con quelle all’ex Casa delle Culture, uno dei seggi nuovi di zecca per allentare la pressione sulle scuole. Brinda Atam, visto che il parcheggio è a pagamento anche di domenica. Ma un euro speso per votare è ben speso: specie se hai 18 anni e non ti capiterà più di debuttare in cabina.