LUCA AMODIO
Cronaca

La tradizione del Venerdì Santo "Da mezzo secolo in processione" Lorenzo è la terza generazione

La famiglia Ercolani ha sempre partecipato: dalla nonna allo zio, dal babbo e alla mamma del giovane . Veste i panni dello "Scaccino", colui che allontana la morte con un bastone che suo nonno realizzato.

La tradizione del Venerdì Santo "Da mezzo secolo in processione" Lorenzo è la terza generazione

di Luca Amodio

"La Misericordia è sempre stata una seconda famiglia". Lo dice Lorenzo Ercolani, giovane castiglionese, confratello della Bona Morte, la compagnia vestita con le buffe nere sul viso che ieri sera ha recato in Processione la statua di "Gesù legato alla colonna". Nelle tre notti dei cortei religiosi, iniziati il Martedì Santo, con il bis di ieri e il gran finale del Venerdì Santo, Lorenzo veste i panni di una delle figure più accattivanti del rito religioso: lo "Scaccino", colui che simboleggia chi, nonostante abbia il teschio sul bastone, manda via la morte. Per l’appunto, "scaccia" via il male. Una tradizione che rimanda all’origine delle locali Confraternite, tra cui quella di Misericordia, attiva fin dal lontano 1572 a Castiglioni in opere di aiuto e di bene, come la distribuzione delle elemosino, la sepoltura delle morti e la visita agli ammalati. E proprio nel Cinquecento i confratelli vestivano la cappa nera usata in queste serate, oggi chiamata "la divisa storica".

La tradizione della famiglia di Lorenzo inizia invece più di 50 anni fa. "Mio nonno iniziò a fare il volontario alla Misericordia e, essendo un falegname, dava una mano a curare anche alcuni oggetti utilizzati durante la Processione, tra cui anche il bastone che ho in mano io", ci racconta. "Fu così che, trasportati dalla passione di mio nonno, anche la nonna iniziò, e, negli anni, seguirono mio zio, mio padre e la mamma: tutti volontari fino a poco tempo fa". E nonno Maurizio, prima di andarsene, collaborò anche alla realizzazione della copia della statua presentata proprio nel luglio del 2021 e inaugurata in processione l’anno scorso. Il martedì Santo, ieri l’altro, ha invece fatto il suo esordio in processione la statua del Gesù catturato nell’orto, recentemente riprodotta dalla Venerabile Compagnia di Sant’Antonio.

Lorenzo, torniamo a lui, non poteva che proseguire la tradizione di famiglia. Sia come volontario che in processione, insieme nel corteo religioso a tutta la sua famiglia per i primi anni 2000. "Quasi sempre mi dispiace che il nonno non veda, ma sono sicuro che sarebbe felicissimo", racconta. "E’ un insieme di emozioni, da una parte è la tradizione del mio paese, ma dall’altra anche della mia famiglia". E come Lorenzo ci sono tanti giovani che per la settimana Santa contribuiscono alla secolare tradizione che ogni anno, in quell’atmosfera di suggestione e stupore, affascina i tanti visitatori e non smette di stupire mai i castiglionesi. "E’ vero, ci vogliono gli anziani, che sono la storia, ma anche i giovani che ci aiutano a tramandarla: sono il futuro" dice Paola Salvadori, governatore della confraternita Misericordia storicamente chiamata della Bona Morte.