La suora e l’ex terrorista. Lei è suor Maria Grazia Colombo del monastero domenicano di Pratovecchio-Stia, da decenni in contatto epistolare con ergastolani e uomini e donne della stagione del terrore, gli anni di piombo, quelle delle stragi. Si incontrano stasera nel convento da dove suor Grazia ascolta, legge e conforta detenuti con pene durissimi e lunghi anni di carcere davanti. Un impegno che porta avanti nel silenzio, ma con la forza di una goccia cinese. è lei l’artefice dell’incontro, solo sei mesi fa, tra la figlia di Aldo Moro, Agnese e l’ex terrorista Mario Bonisoli che partecipò al rapimento dello statista democristiano.
Oggi si riprende quel filo fatto di storie, sofferenza ma anche riscatto e suor Maria Grazia lo farà insieme ad Arrigo Cavallina, uno dei fondatori del gruppo eversivo Proletari Armati per il Comunismo. Tra gli attivisti c’era anche Cesare Battisti. Incontra Cavallina in carcere nel 1977. Poi il cambio di rotta: Cavallina si dissocia dal Pac, sconta la pena ridotta per buona condotta e l’effetto dell’indulto. Aderisce con convinzione al programma di rieducazione e una volta tornato in libertà, il giro di boa della vita lo indirizza sulla strada del volontariato e delle attività sociali. L’incontro con il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, gli apre le porte della conversione al cattolicesimo.
Stasera, si cammina di "Sasso in Sasso" verso una rinascita anzitutto interiore. Che Cavallina testimonia raccontando la sua esperienza nel libro che farà da leit motiv alla serata (alle 21) moderata dal giornalista Massimo Orlandi (presente anche Marco Magrita per Echos Group). Una conversazione a tutto tondo: dagli anni del terrorismo, al carcere alla non violenza. La suora degli ergastolani, la chiamano le persone che conoscono il suo impegno verso gli ultimi. Una tensione che sente, forte, quando ancora è una ragazzina e in tv ascolta l’annuncio del rapimento di Aldo Modo, dal suo professore, in classe. "Il cuore mi è scoppiato, diviso a metà tra la compassione per quella famiglia e il dolore per gli
uomini delle brigate rosse".
Da lì, ma se ne renderà conto solo più tardi, comincerà il suo percorso epistolare all’interno delle carceri. Suor Maria Grazia è nel monastero da trentadue anni e da lì intreccia corrispondenze epistolari con "persone con pene lunghe, sono loro che hanno bisogno di essere ascoltate". Il primo contatto arriva con Carmelo Musumeci, aveva ucciso una prostituta. Poi la trama dell’ascolto e del confronto si dipana in centinaia di storie, volti. Come stasera nella sala San Domenico, con Arrigo Cavallina.
LuBi