La storia della medicina. Il monologo di Bencivelli

Silvia Bencivelli porta in scena a Arezzo uno spettacolo sulla storia della medicina, raccontando storie di autoesperimenti e autosperimentatori, dal Seicento ai giorni nostri, con ironia e leggerezza.

La storia della medicina. Il monologo di Bencivelli

La storia della medicina. Il monologo di Bencivelli

Un monologo sulla storia della medicina con Silvia Bencivelli. Dopo il successo degli scorsi appuntamenti torna Arezzo Science Lab con il suo sesto spettacolo, questa sera alle 21 alla Casa delle Energie in via Leone Leoni ad Arezzo, un evento organizzato dall’Associazione Lab con la Direzione di Lorenzo e Gabriele Grazi. Silvia Bencivelli si è laureata in Medicina a Pisa e in seguito si è perfezionata in Comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Voce autorevole della comunicazione della scienza in Italia, è una delle firme di riferimento del settore ed è attiva con podcast e programmi radiofonici e televisivi. Tra le sue pubblicazioni, "Sospettosi. Noi e i nostri dubbi sulla scienza", "Le mie amiche streghe", "È la medicina, bellezza! Perché è difficile parlare di salute" (con Daniela Ovadia) e "Perché ci piace la musica. Orecchio, emozione, evoluzione". Il suo monologo sarà dal libro "Eroica, Folle e Visionaria. Storie di Medicina Spericolata" (Bollati Boringhieri). "Eroica, folle e visionaria" parla di autoesperimenti e autosperimentatori, medici che hanno deciso di provare le proprie idee direttamente su se stessi, spesso con un tocco di pazzia e di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e cocciuto coraggio. D’altra parte per ogni nuova medicina o per ogni nuova tecnica medica deve esserci pur stato un primo "fruitore". Una scoperta deve essere provata su qualcuno per essere certi che funzioni. Quel qualcuno, in molti casi, è stato lo stesso che ha avuto l’intuizione e ha deciso di metterci il corpo per dimostrare di avere ragione. Talvolta il gesto non ha portato a risultati apprezzabili e si è perso nel nulla, altre volte è stato fatale; in qualche caso ha spianato la strada a un premio Nobel e ha segnato un avanzamento fondamentale delle nostre conoscenze. Ma perché sperimentare su di sé? La motivazione più alta è un generoso "non farei mai ad altri quello che non ho il coraggio di fare a me stesso". Ma a leggere le molte storie raccontate in questo libro si scopre che c’è anche chi l’ha fatto solo per comodità, o perché non veniva creduto da nessuno, o perché era semplicemente incapace di fidarsi di qualcun altro. Molti, poi, lo hanno fatto per pura curiosità, e alcuni persino per rabbia o per ripicca. Silvia Bencivelli scrive con penna ironica e leggera, toccando gli argomenti chiave del rapporto tra medicina, società e potere, coinvolgendo il lettore in alcune delle più incredibili storie della medicina, dal Seicento ai giorni nostri.