La scossa del virus: analisi on line attivando la tessera sanitaria. Città deserta / VIDEO

L'operazione va fatta in farmacia. Il drone fotografa le strade vuote Si stabilizzano le code ai market. Tutti in casa grazie alla tecnologia che consente di tirare avanti

Una farmacia (Foto di repertorio)

Una farmacia (Foto di repertorio)

Arezzo, 27 marzo 2020 - Pensiamo al dopo mentre tremiamo per il presente. Il nostro stile di vita, i nostri consumi opulenti, le nostre abitudini di cittadini della parte più ricca del pianeta appartengono già al mondo di ieri. Un esempio per tutti, senza drammatizzare perchè adesso l’imporante è uscirne fuori: l’operaio che adesso va in cassa integrazione per Covid (ce ne sono a decine di migliaia) potrà contare in media su un assegno di 750-800 euro, un terzo in meno del salario.

E’ fin troppo facile prevedere che una miriade di famiglie si ritroverà a vivere con un budget molto più basso. Il che inevitabilmente peserà sulla domanda e quindi sui consumi, sul commercio, sulla produzione e sul sistema bancario. E’ vero che arriveranno probabilmente risorse importanti per far ripartire l’economia, ma la vita sarà comunque agra. Ragionamenti sul futuro che ahinoi fanno poca farina nelle code davanti ai supermercati e alle altre vetrine aperte.

File, peraltro, che da giorni si stanno stabilizzando, dopo il grande assalto dei giorni in cui si temeva il drastico calo degli orari. L’edicolante, in tarda mattinata, è la prima a lamentarsi del fatto «che oggi in giro non si vede nessuno». Anche le immagini riprese dal drone che in serata il sindaco Ghinelli mostra nel solito briefing quotidiano, con la regia di Marcello Comanducci, danno l’idea di una città semideserta, dal centro ai giardini dell’ex Garbasso, il palazzo di giustizia svuotato del clima da bazar.

Chiudono anche alcuni tabaccai, soprattutto nell’ex salotto buono del Corso e dintorni, per evidente mancanza di clienti. Il che ci porta al modo in cui gli aretini si stanno riorganizzando in questi giorni sospesi. L’ex cuore cittadino resta una distesa di serrande chiuse (ma vetrine accese), con pochissimi passanti. Un po’ più di vita nei quartieri residenziali, quelli dei classici 200 metri della passeggiata fuori casa e della spesa nel supermercato o nel negozio dietro l’angolo.

Infatti, a proposito di tabaccai, resistono quelli delle zone più abitate, come il pakistano di via Tiziano (ormai anche lui è fasciato di sciarpone e mascherina, collegato allo smartphone per le ultime notizie sul virus) o i due fratelli di via Petrarca, davanti ai quali, in una strada spazzata dalla tramontana gelida di questa primavera più fredda di gennaio, c’è ancora una minicoda.

A proposito: file anche davanti ad alcune farmacie, come la Comunale del Giotto, mentre al Corso non c’è bisogno di aspettare davanti alle quattro insegne con la croce verde. Una ricorda nel display che lì, come in quasi tutte le farmacie, si possono attivare le tessere sanitarie. Non è un servizio nuovo introdotto per l’emergenza, ma è particolarmente utile in questi giorni tappati dentro casa.

Chi abbia fatto un’analisi del sangue (rare di questi tempi in cui si rimanda tutto a tempi migliori), un esame diagnostico di cui attende i risultati, può andarseli a vedere direttamente on line, con la password della tessera sanitaria in tal senso attrezzata. E’ un modo per ridurre le pressione sulle strutture sanitarie e anche un escamotage per restare a casa. C’è da domandarci come avremmo fatto a resistere senza la tecnologia che ci consente di tirare avanti. Vita rattrappita, ma comunque vita