Già il fatto di essere pendolari può influire negativamente sugli equilibri fra vita privata e lavoro. Le ore in viaggio tolgono tempo alle attività personali, al relax e alla famiglia. I treni locali, poi, sono diventati una roulette: si sa quando si sale (spesso in ritardo) ma non si sa bene quando si scende.
Stress che si somma a stress, guasto dopo guasto, ritardo dopo ritardo: nel grafico che pubblichiamo a pagina 2 ci siamo limitati a elencare i disagi più importanti delle ultime due settimane. Il più clamoroso quello dell’intercity che ieri mattina per arrivare dalla città a Firenze ci ha messo quattro ore.
Proteste, promesse e vertici finora sono serviti a poco: il trasporto ferroviario locale sembra su un binario morto. E la pazienza dei pendolari è finita.