La lancia d’oro ritorna a casa Stop alla consegna dai terrazzini Domani il via libera alla tribuna A

La scelta sarà ufficializzata dal Comitato in prefettura: palchetto dedicato e nuove regole di sicurezza. Bocciata l’ipotesi della Fraternita. L’appello de La Nazione: la cerimonia ora entri nel disciplinare di regia.

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La lancia d’oro ritorna a casa Stop alla consegna dai terrazzini Domani il via libera alla tribuna A

di Federico D’Ascoli

Bentornata a casa, lancia d’oro. La scelta non è ufficiale, ma è tutto pronto perché il trofeo del Saracino ritrovi posto nella sede naturale: dentro piazza Grande, ai piedi della tribuna A.

Quel brocco tanto atteso sarà subito a disposizione di un popolo in estasi che attende di riceverlo dalle mani del suo rettore. Un inizio dei festeggiamenti che ha resistito ininterrottamente dal 1932 al 2015 senza particolari incidenti, proprio perché il più sicuro, guardando alle alternative possibili.

Dopo sei anni e dodici edizioni è scaduto il tempo dei terrazzini: né quello privato utilizzato dal 2016 da cui finalmente la famiglia Chiavini potrà gustarsi le carriere, né tantomeno quello di Fraternita, alternativa bocciata proprio per i dubbi sulla sicurezza che per il Comune, invece, avrebbe garantito.

Non è un caso che il comitato in prefettura sulla Giostra, convocato per domani mattina, inizi solo mezz’ora prima della presentazione in Comune del trofeo dedicato a Luca Signorelli. A Poggio del Sole la seduta sarà molto veloce per comunicare le determinazioni dei vertici della sicurezza: la cerimonia sotto la tribuna A sarà un po’ diversa dal solito e avrà soprattutto una serie di disposizioni di sicurezza.

"È una questione di ordine pubblico" aveva detto il sindaco Alessandro Ghinelli, indicando come unica alternativa ai rettori l’affaccio dal Palazzo di Fraternita, soluzione tanto suggestiva quanto pericolosa.

Il secco no dei rettori all’ipotesi, nell’ultima Consulta dei quartieri, era stato unanime: Maurizio Carboni di Porta Sant’Andrea aveva anche chiesto di annotare il suo dissenso sul verbale. La voglia di tornare al passato appare molto condivisa in generale, nel mondo della Giostra.

La gestione della cerimonia finale è adesso è in mano al prefetto Maddalena De Luca: in questi giorni si sta muovendo con la responsabilità, il buon senso e il coraggio già apprezzati nell’organizzazione della Giostra 2021, in era Covid. Saranno introdotti cambiamenti importanti: probabile un palchetto dedicato alla consegna, scontata l’attenta gestione del deflusso di spettatori e figuranti.

La Nazione ha mai nascosto che il ritorno sotto la tribuna A fosse l’unica soluzione realizzabile. Ora lancia un appello perché si inserisca nelle 200 pagine del disciplinare di regia la consegna della lancia d’oro. E strapparla così alla volontà del sindaco o del prefetto di turno.