FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

La grande scommessa della fiera "Puntiamo su Made in Italy e giovani"

I temi dell’evento in partenza sabato secondo il responsabile delle esposizioni Ieg Marco Carniello "Non serve un altro appuntamento generalista: meglio concentrarci sui punti di forza del distretto".

La grande  scommessa della fiera  "Puntiamo su Made in Italy e giovani"
La grande scommessa della fiera "Puntiamo su Made in Italy e giovani"

di Federico D’Ascoli

Evoluzione è la parola d’ordine di Marco Carniello. Perché a OroArezzo non basta soltanto l’aumento di espositori e buyer rispetto all’edizione del 2022 che ha segnato la ripartenza dopo lo stop legato alla pandemia. Il responsabile delle fiere orafe di Italian Exhibition Group non parla solo di rilancio ma di un diverso posizionamento dell’evento aretino che parte sabato e andrà avanti fino a martedì, in un polo produttivo che conta di 1200 aziende e circa 10 mila addetti fra diretti e indotto.

Inutile dunque sovrapporre l’offerta a quella di Vicenza o di altre manifestazioni in giro per il pianeta: "Non c’è più bisogno dell’ennesima fiera generalista – spiega Carniello, global exhibition director jewellery & fashion di Ieg – punteremo invece sulle eccellenze del made in Italy e sugli strumenti utili per la produzione. Due punti di forza del distretto aretino che punta principalmente sui gioielli in oro puro".

È una rivoluzione che sembra aver incontrato l’interesse degli addetti ai lavori con numeri che si avvicinano a quelli pre pandemia con 360 espositori e il record di oltre 400 buyer, il doppio dello scorso anno: "Non siamo ancora ai livelli del 2019 perché Arezzo è la fiera che ha pagato il prezzo più alto al Covid dovendo rinunciare a due edizioni consecutive – continua Carniello – ma davvero i compratori arrivano da 50 Paesi diversi in rappresentanza dei principali sbocchi del mercato orafo a livello internazionale".

"Le esportazioni – ricorda il dirigente di Ieg – sono cresciute del 20 per cento nell’ultimo anno e addirittura del 40 per cento rispetto al 2019. Un momento di crescita importante che le aziende vorranno certamente cavalcare".

La novità sta anche nella ristrutturazione del Palaffari che finalmente risponde alle esigenze di operatori internazionali di altissimo livello: "Grazie alla collaborazione con Arezzo Fiere e con gli altri protagonisti in campo, con cui mi piace sottolineare il grande clima di collaborazione – spiega Marco Carniello – abbiamo preparato una location totalmente nuova: sono cambiati percorsi e sale espositive. La cosa che dobbiamo assolutamente evitare è quella di avere operatori che perdono tempo a trovare ciò che cercano. Per questo i vari stand saranno organizzati con un grande boulevard centrale che permetterà di orientarsi con più facilità tra le offerte dei vari espositori".

Il tocco magico dell’art director Beppe Angiolini sarà poi un valore aggiunto che darà ancora una volta un respiro internazionale a OroArezzo: "Non premieremo solo l’azienda che farà il gioiello più bello legato al tema della luce ma anche uno studente che avrà la possibilità di veder realizzato il suo progetto nell’appuntamento di dicembre con il summit del gioiello italiano. La formazione, il ricambio generazionale e l’innovazione sono le vere sfide che attendono l’oro".