
Arezzo, 6 marzo 2023 - Zitta zitta ha piazzato l’anno della svolta. Perché l’edizione di marzo chiude in risalita, e con un’impennata di presenze soprattutto in mattinata, ma resta una di quelle che non rimarrà scolpita nella storia. Però il bilancio finale è vertiginoso. In dodici mesi la vecchia, ma non troppo, antiquaria marca punti 350mila. Non spezza la lancia, non sfiora il raddoppio: ma resta un dato che da anni non veniva toccato. E forse uno dei più alti di sempre. In genere una buona edizione virava la due gironi tra le ventimila e le trentamila presenze.
Stavolta ne abbiamo avute almeno tre ben sopra: maggio, giugno e un ottobre assolutamente a sorpresa. E ben cinque a quota trentamila, comprese due ad alto rischio: un gennaio stretto tra la notte dei brindisi e il Capodanno e un febbraio che raramente viaggia a pieni giri. Il bilancio va dall’aprile del 2022 a questa edizione di marzo.
Un anno baciato anche dalla sorte e dal dio della pioggia. Su 24 giornate di Fiera solo due sono andate sostanzialmente perse, a cominciare proprio dalla prima, quella di aprile. E si sa quanto il meteo pesi su qualunque edizione all’aperto.
La prova del fuoco l’abbiamo avuta proprio in questa due giorni. Il clima perfetto, nè freddo nè caldo, e un sole granitico. Ieri l’impennata rispetto a sabato era palpabile. Una risalita scandita soprattutto dai turisti italiani, per l’ennesima volta con un vantaggio acquisito da parte dei romani: e chissà che la Città del Natale non stia cementando l’asse tra il cupolone e piazza Grande, presenze così continuative non se ne vedevano da tempo.
Ed è stato anche il marzo del ritorno dei camper: è un turismo che comincia a strizzarci l’occhio, e forse meriterebbe di essere ricambiato con aree di sosta più numerose e meglio attrezzate. Così come per l’Antiquaria.
L’anno record si chiude con un numero di espositori preoccupante: 168 i titolari, la più piccola Fiera di Firenze, quella in piazza Ghiberti, ne ha cento. Ed è una sola piazza. Ieri i vuoti erano palpabili. Via Cavour, piazza della Badia, vicolo dell’Orto, pochi espositori in piazza del Comune, il taglio ormai consolidato, ma da recuperare, di via Bicchieraia, via Cesalpino a metà giri.
La soluzione è il bando e dovrebbe essere lanciato entro giugno.
Da aprile torneranno alcuni dei protagonisti perduti ma almeno nei primi tre mesi non saranno inseriti nel percorso fatidico. Intanto è urgente mettere mano a qualche correttivo.
Ci sono aree, come via Guido Monaco, nella quale i banchi sono stati assiepati come in un villaggio indiano. E mancano le distanze laterali che consentano di goderne le opportunità, spazi stretti, o ti metti in coda o ripassi chissà quando.
In attesa di allargare le convocazioni perché non ridisegnare certi punti lasciando margini di manovra intorno. Gli antiquari lo chiedono a gran voce, i tempi di reazione non sono folgoranti. Ma la Fiera fino a quando scodellerà le uova d’oro?