CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

"La E45 va chiusa da Pieve: troppi pericoli"

Il direttore dell’Aci di Perugia sgomento per il percorso: propone lo stop dal tratto aretino. "Rischi per chi passa e per gli operai dei cantieri"

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di Claudio Roselli

"Chiudere al traffico la E45 nel tratto compreso fra Pieve Santo Stefano e Bagno di Romagna, fino alla conclusione dei lavori in corso". È la presa di posizione dI Ruggero Campi, presidente dell’Automobile Club di Perugia, all’indomani del tragico incidente nel quale ha perso la vita la 27enne Grace Fehan.

Campi parla di atto di responsabilità: "E’ pericoloso tenere attivo quel tratto di strada, sia per gli utenti, sia per gli operai che con dedizione e grande professionalità portano avanti i complessi lavori di manutenzione. Provate a percorrerlo, il principale viadotto, tanto per dirne una: è a pezzi con squarci letteralmente nel vuoto. Il traffico, costituito per lo più da mezzi pesanti, ci staziona a tutte le ore".

E per corroborare il concetto, porta la testimonianza "sul campo". "Mercoledì scorso, già alle 7 del mattino, entrambi i sensi erano bloccati, senza vie di fuga, con i camion che sfioravano le barriere esterne (peraltro inadeguate) e, alla loro sinistra, gli altri mezzi della corsia accanto; questione di pochi centimetri. Ricordo che quel tratto venne chiuso solo per il timore che succedesse una tragedia come a Genova: populismo puro; oggi la situazione è oggettiva. Parlando con gli altri automobilisti all’area di rifornimento e servizio adiacente l’uscita di Canili, i discorsi finivano tutti alla stessa maniera: ’Siamo nel terzo mondo’. Questa la realtà".

Campi l’ha toccata con mano ma sa bene che, non essendoci viabilità alternativa, la chiusura che propone spezzerebbe di nuovo in due l’Italia della E45. Nelle sue parole si può leggere un intento provocatorio per dare una scossa e da persona bene informata, ipotizza uno stop limitato ai mezzi pesanti, come avvenuto nel 2019 fino a ottobre, perché anche gli scambi di carreggiata e i doppi sensi finiscono – a lungo andare – con il gravare sulla corsia costretta a subìre la mole di traffico. La domanda è: cosa fare di questa superstrada e del piccolo pezzo di vecchia 3 bis inagibile da oltre venti anni nel punto più delicato, da Valsavignone a Canili di Verghereto?

Intanto, sul fronte dell’incidente mortale nella notte fra martedì e mercoledì, c’è da registrare l’arrivo dagli Stati Uniti dei genitori di Grace. Non si dovrebbe procedere con l’autopsia e il magistrato potrebbe disporre il nulla osta alla sepoltura. I funerali dovrebbero essere celebrati la prossima settimana, con la salma della giovane che tornerà nel Paese di origine.