Arezzo, 02 settembre 2024 – E' una dura presa di posizione quella della Caritas di San Giovanni, intervenuta a seguito della vicenda dell'ex hotel River, ma non solo. "E' arrivato il momento di restituire verità ai fatti. Dall'amministrazione, tra l'altro, nemmeno un grazie per quello che abbiamo fatto", ha detto il direttore Stefano Valentini. "Nel parlare comune della gente semplice si rammenta che la riconoscenza, la gratitudine, è il sentimento del giorno prima - ha spiegato l'associazione - evidentemente anche la giunta sangiovannese ha colto in pieno il significato di questa espressione, applicandola alla lettera. Il riferimento, in ordine temporale, è alla vicenda dell’hotel River, non chiuso per volere della Asl a causa delle precarie condizioni igieniche né per le delittuose attività svolte all’interno, ma per un incendio, cui è seguita un’evacuazione e il sequestro dell’immobile, ora vuoto: il River si si è chiuso da solo. Di recente - ha proseguito la Caritas - il sindaco ha rilasciato alla stampa la narrazione della vicenda, concludendo con una pioggia di ringraziamenti, certamente dovuti, a quanti si sono prodigati prima per lo sgombero dell’ambiente e poi per lo spegnimento dell’incendio appiccato. Non un grazie ai cittadini per i disagi sopportati. La Caritas di San Giovanni neanche rammentata. Non che ci interessino i ringraziamenti, ne riceviamo già tanti da chi tutti i giorni viene al nostro Centro per essere ascoltato e per ricevere conforto, per condividere problemi, per ritirare quanto necessario. Vogliamo solo restituire verità ai fatti".
Valentini ha ricordato che due persone che per anni hanno vissuto nel degrado dell'ex River, sono ora ospiti della Casa Accoglienza Suor Eleonora della Caritas. "Non ci sono state segnalate dai servizi sociali del Comune, come sarebbe stato normale, ma da semplici cittadini. Ne avremmo potute ospitare anche qualche altra se la stessa amministrazione non ignorasse di proposito il gratuito servizio prestato giornalmente dai volontari e dalle volontarie della Caritas cittadina". Il presidente dell'associazione ha poi annunciato che, sempre in questi giorni, una donna madre di due figli che si è vista apporre i sigilli alla casa di proprietà a causa del tetto pericolante, è stata parcheggiata in una struttura ricettiva di Montevarchi dalla nostra giunta comunale ("a spese dei cittadini"), in attesa di altra sistemazione, perché com’è noto, a San Giovanni non ci sono alberghi. "La signora è ora ospite della nostra struttura e ha potuto ricongiungersi ai figli e riprendere il lavoro. Anche in questo caso la segnalazione non è arrivata dai servizi sociali ma dalla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo".
"Scorrendo a ritroso - ha proseguito l'associazione - potremmo citare anche altri episodi, come l’ospitalità che la nostra Caritas ha concesso un anno fa circa a 190 ragazzi dell’Isis Valdarno all’interno di Casa Eleonora, all’indomani di un sopralluogo della Asl concluso senza riscontrare carenze igienico-sanitarie. Anche in quella circostanza la richiesta arrivò dalla Provincia e i ringraziamenti pure. Richieste di ospitalità per persone che hanno perso l’abitazione arrivano invece frequenti dai servizi sociali dei Comuni limitrofi, mentre l’amministrazione di San Giovanni persegue una sorta di ostracismo paesano, semplicemente decidendo di ignorare questa opportunità e di non elargire neanche un euro alla nostra Caritas, inviandoci invece richieste di sostegno alimentare per famiglie indigenti che già da sé frequentano il nostro Centro e ricevono il sostegno richiesto. Lo ribadiamo, siamo volontari e non ci interessano medaglie e riconoscimenti, ma solo ristabilire la verità dei fatti perché le persone che ci sostengono e anche quelle che vorranno farlo, sappiano". Valentini ha ricordato che lo scorso mese di luglio, all’indomani del rinnovo della giunta, la Caritas ha invitato a visitare gli ambienti il nuovo assessore al sociale Alberto Marziali.
"Ci è sembrato un dovuto atto di riguardo, tra l’altro molto apprezzato dall’interessato. Tra gli argomenti affrontati quello dell’Imu, oltre 15 mila euro per l’immobile che utilizziamo come Casa Accoglienza Suor Eleonora e lo spreco alimentare delle mense scolastiche, tema questo che era stato avviato con l’assessorato precedente - ha proseguito l'associazione - Abbiamo chiesto, se non l’abbattimento, almeno una riduzione apprezzabile dell’imposta, come molti comuni hanno già fatto da tempo per quelle proprietà immobiliari destinate allo svolgimento di attività di rilevanza e utilità sociale". Lo scorso 6 settembre l’assessore ha postato un selfie sotto un logo della Caritas, affermando: "Il Comune di San Giovanni Valdarno ringrazia la Caritas per il suo inestimabile lavoro a fianco dei più vulnerabili. Continuiamo insieme, con istituzioni e cittadini, a costruire una comunità più giusta e solidale". "Ci aspettiamo che questo cammino, mai iniziato, si metta in movimento davvero in modo concreto e non ideologico perché con le sole belle parole gli indigenti, i nostri sono più di mille, non mangiano, non si coprono, non si riparano. Intanto ringraziamo ancora una volta cittadini e aziende che ci sostengono", ha concluso la Caritas sangiovannese.