La carica di nuove imprese e start-up. Quattro su dieci nate dal 2010 in poi

Il dato aretino è di poco superiore a quello regionale: i settori più interessati sono quello orafo e agricolo. Su un tessuto economico che conta 1855 aziende, le realtà costituite negli ultimi 14 anni sono 726.

Rendere più facile l’incontro fra startup e aziende mature in modo da promuovere lo sviluppo del business e in parallelo il necessario processo di transizione digitale e di sostenibilità è una delle priorità delle imprese aretine. "Intesa Sanpaolo da sempre accompagna la crescita delle imprese affiancandole sia nella tradizionale attività creditizia, sia con iniziative di valorizzazione come Up2Stars in grado di dare spinta all’innovazione anche attraverso partnership strategiche con tutto l’ecosistema territoriale – commenta Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – un percorso in cui siamo particolarmente impegnati nell’area toscana e umbra, con i demo day organizzati per far incontrare le imprese agli investitori".

Nell’Aretino, le nuove imprese costituiscono ben il 39% di quelle operanti, come risulta da un approfondimento di Sara Giusti, economista dell’Ufficio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Su un tessuto che conta 1.855 imprese, le realtà costituite dal 2010, sono infatti pari a 726 e rappresentano il 39,1% del campione indagato, con un peso di poco maggiore di quello della Toscana che si attesta a 38,6%. Spicca l’oreficeria fra i settori con un numero elevato di nuove imprese, con il 12,7%, segno dell’elevata specializzazione del comparto nel territorio; segue il settore dei prodotti in metallo con il 10,1% e l’agricoltura con il 5,1%. Dopo questi settori più tradizionali, si evidenzia un peso rilevante per alcuni settori dei servizi come la produzione di software e consulenza informatica (4,7%), la direzione aziendale e consulenza gestionale (4,7%); in particolare se consideriamo tutti i settori con un maggior orientamento al mondo dell’innovazione e del digitale, sommando anche gli studi di ingegneria, le attività scientifiche e i servizi informatici, si sale addirittura al 21,9%, evidenziando quindi come più di un’impresa nuova su cinque sia attiva in queste attività. Per quanto riguarda l’incidenza per settore, i dati indicano nettamente una maggior diffusione delle nuove imprese nei comparti dei servizi avanzati come nelle attività di direzione aziendale e consulenza (60,7%), nelle attività professionali e scientifiche (54,5%) e negli studi di architettura e ingegneria (53,2%).

Lo spaccato che emerge mette in evidenza una maggior diffusione delle nuove imprese nei settori dei servizi avanzati che sono di supporto ai processi di transizione digitale ed energetica che stanno interessando anche i comparti più tradizionali. Non mancano però nuove realtà anche nei settori più storici di specializzazione e ad elevata vocazione distrettuale come l’oreficeria e il sistema moda.

Ga.P.