REDAZIONE AREZZO

La baronia della Trappola e il marchesato di Bucine, gli antichi feudi

Il ciclo di conferenze sulla storia dei feudi aretini durante l'età moderna prosegue con la trattazione della baronia della Trappola e del marchesato di Bucine. Analisi approfondita delle dinamiche feudali nel territorio aretino fino al Settecento.

Il ciclo di conferenze sui feudi del territorio aretino durante l’età moderna, organizzato dalla Società storica con il patrocinio del Comune di Arezzo, prosegue oggi. Alle 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Stefano Calonaci parla due realtà feudali del Valdarno Superiore: la baronia della Trappola e il marchesato di Bucine. Curato da Luca Berti, il ciclo si propone di indagare struttura, rilevanza e consistenza dell’istituto feudale nella Toscana moderna, e in particolare nel territorio aretino, fino alla fine del Settecento, prima con i Medici, poi con gli Asburgo-Lorena subentrati nel 1737 nel governo del granducato. Pur essendo geograficamente prossimi, la storia dei due feudi si sviluppa secondo logiche di governo e dinamiche assai diverse. La Trappola, territorio montano e "appenninico", passò dai Guidi, ai Pazzi del Valdarno e infine ai Ricasoli, grazie a un processo di acquisizione che non cancellò una tradizione signorile antichissima. La legittimità di possesso della baronia fu accettata dai Medici e si configurò come una signoria fondiaria non appoggiata a nessun diploma di investitura certo e verificabile. Assai diverso fu il caso di Bucine. Adiacente alla grande pianura agricola del Valdarno, divenne marchesato per diretta investitura medicea nel 1646, dopo che la comunità era stata fino ad allora inserita nell’amministrazione territoriale repubblicana e medicea. La sua storia feudale fu quindi complessivamente molto più breve ed uniforme, terminando a metà Settecento. Ne beneficiò in prima istanza Giulio Vitelli, esponente di una famiglia non fiorentina di origine, ma da tempo forte sostenitrice della politica medicea. L’analisi dei fatti storici inerenti i due feudi, rivela anche un diverso atteggiamento dei rispettivi signori di fronte agli obblighi di governo posti dai sudditi, dalle attività e dal territorio. Calonaci insegna Storia moderna e Storia e attualità dell’Illuminismo al dipartimento di Studi storici dell’Università di Siena, svolgendo didattica ad Arezzo.