LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Itinerari e mostre. Onore al genio di Giorgio Vasari

Opere da collezioni internazionali e documenti rari. Arezzo, uno straordinario percorso fino al 2025.

Itinerari e mostre. Onore al genio di Giorgio Vasari

Itinerari e mostre. Onore al genio di Giorgio Vasari

"Il primo storico dell’arte" diceva Antonio Paolucci di Giorgio Vasari. Che nelle "Vite" traccia i profili di poeti, scrittori e li contestualizza nella storia che scorre tra Arezzo e Firenze, tra i vicoli della città dove visse e i palazzi fiorentini di Cosimo I dove firmò i suoi capolavori, a cominciare da Palazzo Vecchio: un aretino alla corte dei Medici. Capace di tessere la trama di un’amicizia con il Granduca di Toscana che li unì perfino nella morte, Anno Domini 1574. I quattrocentocinquanta anni da quella data segnano l’avvio delle celebrazioni che incrociano Firenze e Arezzo, oggi come quasi cinque secoli fa. E all’artista eclettico, scrittore, storico dell’arte, pittore, architetto, la città della Chimera dedica un anno di eventi che si snodano nei luoghi simbolo della sua arte, tra le sale dei musei statali e di prestigiose Gallerie. Già, la Chimera. Dopo il ritrovamento durante i lavori di scavo intorno al baluardo di San Lorentino, Vasari consegnò il bronzo etrusco, a Cosimo I in segno di amicizia e per celebrare il sodalizio culturale. Il capolavoro tornerà (in prestito) a ottobre e sarà al centro della grande mostra internazionale sull’artista: otto le opere richieste dai curatori Cristina Acidini e Carlo Sisi ai principali musei italiani ed internazionali. Le trattative si concluderanno entro il mese e per ora resta un velo di riserbo sul’identità.

Si sa, invece, che nelle sale della Galleria d’arte moderna e contemporanea - in piazza San Francesco a un passo dagli affreschi di Piero - saranno esposti per la prima volta tre disegni di Vasari in arrivo dal Metropolitan Museum di New York. La stessa Galleria che, sempre a ottobre, accoglierà un altro capolavoro aretino: il Polittico di Pietro Lorenzetti custodito nella chiesa di Santa Maria della Pieve. Uno scambio culturale che il sindaco Alessandro Ghinelli ha curato in prima persona coi vertici della Galleria newyorkese. Ad Arezzo Vasari lega le origini della sua famiglia fin dall’arrivo del nonno, Giorgio di Lazzaro Taldi da Cortona, nel XV secolo. Un legame di sangue – come testimoniato dai documenti provenienti dal suo archivio – che si intreccia all’impronta artistica che ha lasciato in città: dalle Logge di Piazza Grande a Casa Vasari con i suoi affreschi, al progetto di trasformazione della Badia delle Sante Flora e Lucilla, ai dipinti nelle chiese della Santissima Annunziata e della Santissima Trinità. Sulle tracce di Vasari è il mood che animerà gli eventi in un percorso, quasi una mappa, che abbraccia la Biblioteca, la Casa Museo Ivan Bruschi, la Fraternita dei Laici, il Museo Archeologico, quello d’Arte Medievale e Moderna, il Museo diocesano di Arte sacra, l’Archivio di Stato e il Museo Orodautore. Nelle stanze dell’Archivio di Stato saranno esposti carteggi inediti di Vasari e in Fraternita si potranno ammirare documenti preziosi dell’Archivio Vasari. Il filo conduttore è accompagnare il visitatore in un viaggio coinvolgente dentro l’esperienza umana e artistica di Vasari. A tessere la trama, un pool di istituzioni che ieri hanno presentato l’anno vasariano: Comune, Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo, in collaborazione con la Direzione regionale musei della Toscana, Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, oltre a una nurtrita schiera di istituzioni cittadine. "Arezzo celebra uno dei suoi figli più illustri che molto ha significato per l’arte e la cultura italiana ed europea", sottolinea il sindaco mentre Stefano Casciu richiama la "collaborazione ad ampio raggio per celebrare degnamente nella sua città un grande protagonista della storia delle arti dal Cinquecento ad oggi".

La stessa città del Crocifisso del Cimabue e degli affreschi di Piero della Francesca.