Irregolare il 14% delle imprese, stop abusivi

L’incontro tra Confartigianato e Guardia di Finanza per il continuo proliferare dei prodotti contraffatti e la loro commercializzazione

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Abusivismo: nella sua battaglia Confartigianato si unisce alla Guardia di Finanza. "Non possiamo più tollerare il continuo proliferare di finte imprese che operano abusivamente nel mercato delle nostre aziende regolari", è netta la posizione del presidente delle Categorie di Confartigianato Imprese Arezzo Pierluigi Marzocchi. "Oggi ci apprestiamo a muovere un altro passo grazie al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo", sottolinea Marzocchi.

Abbiamo intrapreso un "dialogo" costruttivo con Confartigianato Imprese Arezzo, sul tema dell’abusivismo e sulle conseguenze ad esso legate, quali l’evasione fiscale, il lavoro nero, le frodi nelle erogazioni pubbliche e la commercializzazione di prodotti contraffatti o non conformi, tutti fenomeni che danneggiano l’economia", spiega il comandante provinciale della Finanza aretina, Adriano Lovito. "Ciò nella considerazione che un’azione "corale" di organismi di vigilanza e, nella fattispecie, Confartigianato, possa moltiplicare le energie, per assicurare un’efficace protezione dei consumatori ed eque condizioni di concorrenza", aggiunge Lovito.

Secondo uno studio nazionale di Confartigianato, sono infatti oltre 700mila le aziende italiane esposte alla concorrenza sleale ad opera di 1 milione di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. "E’ irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente", sottolinea Alessandra Papini, segretario generale di Confartigianato Arezzo. "In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa", conclude il Pierluigi Marzocchi.