"Io, violentata da dipendente Asl al distretto": lei accusa, lui nega, via al processo

La giovane ha tra i 20 e i 30 anni, è della Valdichiana, tutto risale al 2019: si rivolge al pronto soccorso e scattano le indagini della Mobile. Lei conferma tutto al Gip

Un'aula di tribunale

Un'aula di tribunale

Arezzo, 25 gennaiio 2022 - Davvero lui l’ha violentata dentro gli uffici della Usl, in pieno orario di ufficio? Lei giura di sì e lo ha anche confermato in un incidente probatorio che (come dice il nome) ha appunto valore di prova nel processo contro un dipendente dell’azienda sanitaria sulla quarantina che è cominciato ieri mattina davanti allo stesso collegio che ha poi inflitto la stangata allo stupratore della capanna.

Inutile dire che il protagonista, assistito dall’avvocato Luca Bufalini, nega tutto, altrimenti non avrebbe mai accettato il rischio di un rito ordinario, con l’ombra di una pena pesante sullo sfondo, e avrebbe cercato di limitare i danni con un abbreviato o un patteggiamento.

I fatti e i protagonisti, allora. Di lui abbiamo già detto, lei invece è una giovane fra i 20 e i 30 anni. Entrambi originari della Valdichiana e non a caso il teatro dello stupro sarebbero stati gli uffici del distretto Usl di Camucia.

Mi è saltato addosso e mi ha stuprato, racconta la ragazza ai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Arezzo cui si rivolge quasi subito. Inevitabilmente, scatta la procedura del codice rosa, indagini svolte dalla squadra mobile, ufficio reati contro le fasce fragili, guidato da Rossana Torresi, ieri in aula per testimoniare.

Siamo nella primavera del 2019, ben prima del lockdown da Covid, dunque, ma l’episodio, per quanto controverso, non trapela mai in pubblico. Segreto resta anche l’incidente probatorio in cui la giovane ripercorre quanto è successo, insistendo nelle accuse, davanti all’allora Gip Piergiorgio Ponticelli.

A seguire il rinvio a giudizio del Gup Fabio Lombardo, chiesto dal Pm Elisabettata Iannelli. Nella prima udienza sono stati sentiti anche i colleghi, ma nessuno si sarebbe accorto di niente, e i genitori di lei, che hanno raccontato le confidenze della figlia. Alla prossima udienza, il 21 febbraio, la versione di lui, l’imputato di stupro.