"Io, primo candidato sindaco di una lista gay"

Mario Lombardi corre a Montemignaio. "Vivo a Firenze, ho marito, insegno: voglio dare risalto a temi sociali centrali". Lo stupore in paese

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di Alberto Pierini

"Sì, sono il primo candidato a sindaco di una lista gay della Toscana". Mario Lombardi, la sorpresa di Montemignaio, risponde quasi divertito alla richiesta di chiarimenti. "Vivo a Firenze: ma in una quarantina di minuti posso essere in Casentino, anche per questo ho accettato l’offerta". Sa anche lui e non lo nasconde di non avere legami con il piccolo comune che a giugno andrà al voto insieme a Monte San Savino. "Ma per noi è una grande occasione di poter mettere al centro le tematiche sociali che ci stanno a cuore". Che sono quelle gay e del mondo Lgbt+, naturalmente, ma non solo.

"Sono un figlio adottivo e una legge vieta la possibilità di scoprire e conoscere i propri genitori biologici: una cosa alla quale non mi rassegno". Primo candidato sindaco in Toscana del partito gay ma non certo in Italia. Ci fu un caso clamoroso qualche mese fa, in un comune di poche decine di abitanti e nel quale l’unico a presentarsi era proprio del mondo Lgbt. E in queste ore i casi fioccano.

Doha Zaghi, che già aveva tentato di affiancare Calenda a Roma prima di vedersi respinta, a San Bartolomea Val Cavargna, Manuela Fusacchia a Casaprotta, Paolo Marozzi a Tavoleto, Luca Vittori a Ventotene.

La chiave è la legge che nei comuni piccoli non richiede la presentazione di firme e soprattutto non di residenti. "In effetti tutti i nostri candidati vengono da fuori: sarà un modo per contestarci?". Per ora a Montemignaio regna solo un pizzico di stupore: questa terza lista quasi nessuno se la immaginava.

"Ma qualche anno fa ce n’era una che richiamava il Granducato di Toscana, siamo abituati ad essere un laboratorio" scherza un signore in paese. E anche Lombardi non fa annunci di vittoria. "Ma se dovesse succedere troverei il modo di venire in paese". Intanto verrà per la campagna elettorale.

"Sono gay dichiarato, ho un marito: lo dico con forza per chi ancora non ha il coraggio di farlo. Poi il resto lo fa la persona". Principi? "Sono un tipo social, la politica si fa tutti i giorni dal supermercato alla scuola, non parlerò mai politichese". Insegna lettere, storia e geografia alle medie e in questa veste a Firenze è conosciuto. "Ma sono sempre precario, anche perché il mio mondo per anni è stato quello del teatro".

Mimo, ha scritto vari libri tra cui noir a tinte gay, è innamorato della danza Butch Giapponese, animatore anche nelle discoteche. Ma presentarsi con un partito gay non è già un po’ emanciparsi? Se lo chiede da solo, su Facebook. "Ma visto che lo sono spero che contribuisca ad una maggiore apertura". Risultato difficile da misurare: soprattutto con i voti.