"Io, l'erede del progetto di Gelli": annuncio del gran maestro romeno. "Investito da lui"

Il generale Bartolomei Constantin esibisce una lettera con cui il Venerabile lo nominerebbe "l'unico massone con le qualità adatte per continuare il percorso intrapreso da me"

Constantin Savoiu al centro

Constantin Savoiu al centro

Arezzo, 22 dicembre 2015 - Si presenta non in alta uniforme, pur essendo generale, ma in giacca e cravatta, in una stanza dell'Hotel Piero della Francesca. E annuncia di essere l'erede di Licio Gelli: no, non della villa o degli averi, "ma l'eredità spirituale e ideale".

E' Constantin Savoiu, Gran maestro della Loggia nazionale romena: già in passato il suo nome era stato unito a quello di Gelli, fino ad una recente visita del luglio. Per dimostrare questa eredità ha in mano una lettera, che in fondo ha in calce la firma dell'ex venerabile, scomparso da qualche giorno.

"Ritengo che tu sia l'unico massone con le qualità adatte per continuare il percorso massonico e di moralizzazione della società intrapresa da me, anni fa". La carta è intestata ma per chi avesse dei dubbi manca la presenza, pure annunciata, di Gabriela Vasile, la vedova di Gelli a confermare in pieno la cosa.

Intorno rappresentanti delle massonerie italiana, argentina e tedesca. E al centro un'esaltazione del ruolo avuto da Gelli nella storia italiana, a cominciare dal famoso progetto P2. La lettera è del 20 settembre 2014, quindi non recentissima, e viene presentata come lettera-testamento. "Ti ritengo in maniera diretta l'unico mio nerede spirituale"