
Mauro Valenti
Arezzo, 24 luglio 2019 - La rabbia ribolle ancora come la sabbia di questi giorni. Sarà perché in vacanza uno si aspetta di essere un po’ «coccolato» e non invitato a cambiare spiaggia, sarà perché in mezzo a questa storia d’estate c’è una bimba piccola che voleva semplicemente giocare con altri bambini. Ma, purtroppo, di un altro stabilimento balneare.
E sta proprio qui, nell’esatta suddivisione tra arenili che inizia la spiacevole disavventura capitata all’architetto e scrittore aretino Mauro Valenti in vacanza con la moglie Luigina Tavanti e la nipotina Olivia di appena un anno a Chiavari, vicino a Genova. «Dopo appena un quarto d’ora che la bimba giocava sul bagnasciuga è arrivato il bagnino – racconta Valenti – e ci ha invitato a lasciare subito il bagno. Siamo rimasti di stucco, siamo persone civili: non volevamo attaccare briga e ci siamo subito spostati».
Ma la storia non è finita qui, visto che Valenti ha segnalato il fatto all’Ufficio Turistico della cittadina ligure e adesso lo racconta anche a La Nazione. «Ci siamo rimasti davvero male. Non torneremo mai più a Chiavari...», premette. Evidentemente l’accoglienza turistica è ancora un nervo scoperto della Liguria, se un bagnino si è dovuto prendere la briga di far spostare dall’arenile una bambina che stava giocando controllata dai suoi nonni.
Tutto, probabilmente, corretto dal punto di vista della legge non di certo da quello della cortesia che uno si attende di trovare in un luogo di vacanza. «Avevamo anche organizzato la festa di compleanno della nipotina facendo arrivare a Chiavari circa cinquanta invitati, ma poi siamo stati ‘espulsi’ da un bagno, situazione che mi amareggia molto».
È successo tutto sabato mattina: «Con mia moglie e la mia nipotina ci siamo spostati dall’ombrellone dei bagni Il Gabbiano, in cui soggiorniamo da due settimane, davanti ai vicini bagni Comunali perché da due giorni per lavori alle scogliere antistanti, la spiaggia viene chiusa e la nipotina ha trovato bambini con cui giocare. Dopo appena quindici minuti il bagnino mi avvicina e mi comunica che la direzione dei Bagni Comunali, avendo notato per ben tre giorni la nostra presenza non autorizzata sulla sua battigia, ‘fissa’ e non ‘passeggiante’, mi invita ad andarmene».
Valenti non crede alle sue orecchie ma esegue, insieme alla moglie, e torna subito al suo ombrellone: «Voglio spiegare – continua – che la nostra presenza ‘per ben tre giorni’ in quel metro quadrato di spiaggia era riconducibile a forse un’ora e mezzo in totale perché la mia nipotina che cammina appena non regge più di 20 minuti nello stesso posto.
È stato umiliante vedere gente che si affacciava esagitata dall’alto e con la radio comunicava le direttive di sgombero dei tre invasori al bagnino per liberare quel metro quadrato di spiaggia (che era pure semideserta) da due nonni in piedi e da una bimba con il suo secchiello, dividendola tra l’altro dai giochi con gli altri bimbi». Valenti è anche uno scrittore di romanzi: «Prometto che nel prossimo cercherò di far entrare questo episodio, non sarà certo una bella pubblicità per Chiavari...».