Intervento all’avanguardia. Valvola aortica sotto pelle

L’operazione è stata svolta in anestesia locale su un paziente di 88 anni. Merito della collaborazione tra Università di Ferrara e Policlinico Le Scotte.

Intervento all’avanguardia. Valvola aortica sotto pelle

Intervento all’avanguardia. Valvola aortica sotto pelle

AREZZO

Un’operazione all’avanguardia quella a cui si è sottoposto un 88enne ad Arezzo e che rappresenta il primo caso in Toscana - uno dei primi in tutto il territorio nazionale effettuata in una struttura ospedaliera non dotata di cardiochirurgia - di sostituzione della valvola aortica in anestesia locale. L’intervento è stato eseguito in qualità di primo operatore dal dottor Matteo Reccia, che fa parte dell’equipe di cardiologia interventistica di Arezzo diretta dal dottor Francesco Liistro.

L’intervento si è svolto nell’ambito di uno studio clinico multicentrico Italiano coordinato dall’Università di Ferrara e per la Toscana dalla Cardiologia interventistica delle Scotte di Siena.

"Questo intervento prevede il posizionamento di una protesi valvolare cardiaca attraverso le arterie della gamba del paziente e viene fatto in anestesia locale, evitando l’intervento cardiochirurgico convenzionale che richiede invece la anestesia totale con apertura del torace - spiega il dottor Reccia - La valvola artificiale viene introdotta attraverso la arteria femorale, spinta lungo la aorta e posizionata a livello della valvola aortica del paziente". Un’operazione che rappresenta un’importante opzione terapeutica, soprattutto per i pazienti più anziani o con altre patologie. "Ovviamente, i pazienti candidabili a questo tipo di intervento devono avere delle caratteristiche ben precise e l’arruolamento allo studio prevede l’esecuzione di specifici esami preparatori" specifica il dottor Reccia.

"La nostra emodinamica è all’avanguardia in tutte le metodiche oggi disponibili – spiega il dottor Francesco Liistro, direttore cardiologia interventistica dell’ospedale di Arezzo - e la possibilità di eseguire queste nuove procedure va ad ampliare ulteriormente le opzioni diagnostiche e terapeutiche offerte ai pazienti". Per l’88enne nessuna complicazione . "La partecipazione allo studio – spiega il dottor Leonardo Bolognese, direttore del Dipartimento CardioToracoNeuroVascolare della USL Sudest - rappresenta una grande opportunità per la Cardiologia aretina. Vorrei ringraziare il dottor Massimo Fineschi che ha contribuito alla formazione del dottor Reccia ma anche e soprattutto il paziente di 88 anni che ha dato la sua disponibilità a partecipare allo studio ed è stato sottoposto a questo tipo di intervento"

M.M.