MONTEVARCHI
Cronaca

Infopoint alla Gruccia a supporto delle famiglie

Volontari all’opera per chi deve assistere pazienti con traumi cranici. L’ingresso vicino ai reparti di degenza della Clinica di Riabilitazione

di Maria Rosa Di Termine

Taglio del nastro per l’info-point per le famiglie dei pazienti con traumi cranici. E’ stato inaugurato ufficialmente ieri mattina al terzo piano dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia, all’ingresso dei reparti di degenza della Clinica della Riabilitazione Toscana che di recente ha firmato una convenzione con l’Associazione regionale dei Traumatizzati Cranici. E saranno proprio i volontari di A.Tra.C.To. a gestire lo sportello, aperto due giorni la settimana su appuntamento (inviando una email a [email protected]), per fornire informazioni e assistenza per il disbrigo delle pratiche medico legali e sui percorsi socio-assistenziali a chi si trova a vivere un momento di particolare fragilità. "Si tratta di una grande opportunità – ha spiegato Ivana Cannoni, fondatrice e presidente di A.Tra.C.To. - soprattutto per le famiglie che devono affrontare il cammino riabilitativo dei loro cari, spesso lungo e complesso. Sulla scorta dell’esperienza di oltre 25 anni dell’associazione e del nostro vissuto personale, ci prefiggiamo di diventare un ponte tra l’ospedale e il territorio attraverso la consulenza nell’iter burocratico necessario al ritorno a domicilio del paziente con cerebrolesioni acquisite. Persone ancora in condizioni di disabilità, che non hanno una vita come quella antecedente il trauma e che dovranno ripartire con una quotidianità del tutto nuova nel loro ambiente".

E Alessandra Stocchi, psicologa della Clinica che ha collaborato all’organizzazione del servizio, ha ricordato come l’attività sia stata promossa in sinergia con la realtà di volontariato confermando "una collaborazione antica e fruttuosa". Aspetto ribadito anche da Cristiano Scarselli, responsabile clinico e vice direttore sanitario della Crt: "Il rapporto con A.Tra.C.To. è ormai di vecchia data – ha affermato – ed erano giunti il tempo di consolidarlo e farlo divenire formalmente definito. L’ufficio informativo rappresenta la confluenza delle competenze sanitarie e di quelle comunicative con i familiari dei degenti nella nostra struttura, pazienti con livelli variabili di complessità clinica, ma bisognosi di assistenza e sorveglianza anche dal punto di vista socio-assistenziale e medico legale. Da qui il varo del servizio che si prefigge di coprire un vuoto comunicativo", configurandosi come un ottimo esempio di partnership tra istituzioni e terzo settore. "La sussidiarietà ci fornisce molti strumenti in più per rispondere ai bisogni dei cittadini – ha concluso Stefania Magi, direttrice Zona Distretto Valdarno Asl – Siamo molto grati all’Associazione Traumatizzati Cranici Toscani".