Influenza fuori stagione: +38% di casi Balzo (+30%) di accessi al pronto soccorso

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L’influenza batte forte in anticipo di un mese alla porta di molti aretini. A partire da metà novembre si stima che circa il 38% in più rispetto alle medie stagionali di pazienti sia da ricondurre all’influenza. I soggetti maggiormente colpiti sono i malati cronici, quindi già con difese immunitarie indebolite, e i bambini portatori inconsapevoli del virus da scuola alla famiglia. Mentre incide meno sugli anziani protetti dal vaccino.

Le cause sono varie: non solo l’abbassamento della guardia nei confronti del Covid e la diminuzione delle temperature, anche una maggiore mobilità delle persone che viaggiano", spiega Renato Tulino (nella foto), direttore del dipartimento Medicina generale. L’influenza si manifesta con disturbi che interessano prevalentemente le vie respiratorie, mal di gola, raffreddore, tosse e febbre. Spesso in correlazione con complicanze gastro-intestinali. In caso di febbre alta solitamente vengono prescritti antipiretici e antinfluenzali, mentre la somministrazione di antibiotici è indicata solo quando lo stato febbrile persiste per più giorni.

"In questi casi è sempre auspicabile chiamare una volta in più il proprio medico piuttosto che affidarsi al ‘sentito dire’ o recarsi inopportunamente al Pronto soccorso. In caso di influenza, si consiglia più possibile riposo, per non disperdere energie a favore delle difese immunitarie, bere molta acqua, assumere un’alimentazione ricca di vitamine" continua il direttore.

A proposito di Pronto soccorso gli accessi per sintomi simil-influenzali sono cresciuti del 30% circa da due settimane, con qualche caso di ricovero di persone anziane.

Iniziata il 10 ottobre scorso nelle Rsa, la campagna vaccinale prosegue con una buona adesione.