Incontro alla Polynt Si decide il futuro

Il caro bolletta ha messo in crisi i sei stabilimenti del gruppo e è stato ipotizzato uno stop alla produzione

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Ore di attesa a San Giovanni per conoscere il piano di azione studiato dalla Polynt per far fronte alla crisi dovuta al caro energia. Si terrà nel primo pomeriggio di oggi l’incontro tra la direzione aziendale e il coordinamento dei rappresentanti sindacali dell’industria chimica che in Italia ha 6 stabilimenti e occupa 1000 persone, delle quali 240 nell’impianto di via del Pruneto nella città di Masaccio. La riunione è in programma alle 14 a Scanzorosciate, sede principale del gruppo dove lavorano 460 dipendenti, e in doppia modalità: in presenza con le Rsu e in videoconferenza con gli esponenti dei sindacati di categoria provinciali. Nei giorni scorsi era stato lo stesso amministratore delegato dell’azienda Rosario Valido a comunicare la necessità di chiudere temporaneamente alcuni impianti per l’aumento abnorme dei costi del gas – le bollette sono decuplicate nel giro di un anno - che di fatto rende impossibile la competizione con i prodotti provenienti da altri Paesi di Asia e America dove il prezzo è rimasto invariato. In particolare resine poliestere e plastificanti realizzati anche in Valdarno. Si è ipotizzato per questo un fermo temporaneo delle linee produttive con il ricorso agli ammortizzatori sociali per una parte dei lavoratori in attesa di capire quali contromisure adottare per evitare gravi ripercussioni. Tra le ipotesi avanzate dallo stesso Ad l’utilizzo di prodotti energetici alternativi, materie prime diverse dal metano , aveva sottolineato chiedendo alla politica e alle parti sociali di passare dalle "belle parole e promesse di questo periodo a qualcosa di immediatamente praticabile per salvare il bene comune chiamato lavoro" e di riaprire subito un dibattito che autorizzi l’impiego di fonti alternative al gas.