ANGELA BALDI
Cronaca

Incidenti, allarme cellulari. Aci: "Sono il vero pericolo"

Mennini: "La distrazione e il mancato rispetto della segnaletica alla base di tanti scontri"

mennini

Arezzo, 9 ottobre 2021 - Non ci fermiamo agli stop e passiamo col rosso, ma soprattutto usiamo il telefonino alla guida. Non diamo la precedenza ai pedoni sulle strisce e nel 30% dei casi non rispettiamo la segnaletica. Il 22% degli aretini coinvolti in incidenti non ha mantenuto la distanza di sicurezza, oltre il 18% ha guidato distrattamente, il 10% non ha rispettato la velocità. Neanche il lockdown e l’impossibilità di muoversi fuori dai propri confini ci ha preservato l’anno scorso dai sinistri. Che diminuiscono, secondo i dati Aci e Istat, ma non così tanto se si considerano le chiusure.

Come si spiegano 704 incidenti in provincia di Arezzo nel 2020, 922 feriti e 16 morti?

“Le distrazioni restano in cima alla lista di incidentalità e l’uso del cellulare è una delle principali – dice Bernardo Mennini, presidente di Aci Arezzo - Bastano pochi  secondi sul cellulare, il tempo in cui l’occhio torna in strada è lunghissimo”. Tra le cause principali di incedenti il mancato rispetto della segnaletica. “Non ci fermiamo allo stop, su strisce e ai semafori. Da sempre l’Aci cerca di sensibilizzare all’educazione stradale, la sicurezza però non va imposta ma condivisa: mi comporto bene perché mi conviene”.

E che la sicurezza convenga lo dimostrano i costi: quello sociale totale ad Arezzo nel 2020 è pari a 70.723.902 euro, 208,42 euro per abitante.

“Il costo degli incidenti è elevatissimo, un aspetto su cui investire è l’approfondimento della sicurezza stradale a partire dai bambini delle scuole – continua Mennini – anche i piccolissimi devono interiorizzare concetti fondamentali:  perché si attraversa nelle strisce e ci si ferma al rosso. I bambini sono i primi ambasciatori di sicurezza stradale, ricordano ai genitori le regole”.

Aci è a fianco di polizia e prefettura per promuovere l’educazione stradale nelle scuole. Ma l’Automobil club organizza anche corsi per neo genitori al consultorio in cui viene spiegato l’uso del seggiolino.

“Siamo promotori di una proposta di legge che preveda oltre al conseguimento della patente anche la frequenza di corsi di guida sicura – dice Mennini – come quelli che l’Aci già propone nelle sue autoscuole, un format che insieme alla teoria prevede la pratica simulando strade gelate o bagnate”.

Secondo le statistiche si è registrato solo 1 incidente con 1 ferito con monopattino, ma i dati si riferiscono al 2020. A giungo 2021 c’è stato il primo morto aretino in conseguenza di caduta da monopattino. Il mezzo è davvero pericoloso?

“I monopattini vanno normati come normali veicoli, dobbiamo usare il casco, l’assicurazione anche a tutela di chi li guida e rispettare la velocità. L’Aci da tempo fa pressione sul governo in questo senso”.

Come mai si fanno tanti incidenti in città anche con numerosi feriti, ma si muore fuori dall’abitato?

“Le statistiche incriminano provinciali, regionali e statali: qui sono morte 6 delle 16 persone del 2020,  ma i numeri più alti di incidenti si registrano in città.  Ci sono strade più pericolose e trafficate di altre ma molto incidono i comportamenti,  attenzione, rispetto di segnaletica e limiti”.

Curioso che la maggior parte degli incidenti si verifichi di venerdì, giorno con più morti e feriti.

“Ci sono giorni in cui siamo più portati ad abbassare la guardia, ma anche quelli con maggior traffico. E’ l’inizio del weekend e spesso possono esserci problemi legati a comportamenti sbagliati come uso di alcol e droghe”.

Di 922 feriti, 80 sono coinvolti in incidenti in bici.

“Spessi gli automobilisti sono ciclisti in un momento diverso della giornata ecco perché rispetto di regole e attenzione valgono per ogni mezzo”.