Il racconto di Liliana Segre al Teatro Comunale di Cavriglia

“Stuck 75190 - Pezzi inutili” in scena venerdì 19 aprile alle ore 21.30.

Liliana Segre

Liliana Segre

Arezzo, 16 aprile 2024 – Dopo il successo di “Amore non ne avremo” presentato da Carlo Albè e Dritto E Rovescio, la rassegna “Possa la mia vita servire - quattro spettacoli per capire chi siamo”, proposta dal Comune di Cavriglia e dalla cooperativa Materiali Sonori, continua con “Stuck 75190 - Pezzi inutili”. Al Teatro Comunale venerdì 19 aprile, alle ore 21.30, il gruppo Amentia Teatro (associato alla compagnia Paro Paro), con la regia di Henrj Bartolini e la direzione artistica di Massi Fruchi, presenta questo lavoro liberamente ispirato al libro "Finché la mia Stella Brillerà" di Liliana Segre. Questi gli attori in scena: Valerio Brogi, Riccardo Cammelli, Valerio Cappellini, Francesca Ciardi, Filippo Guerrini, Matteo Lucarini, Katiuscia Merli, Viviana Morini, Marco Zangheri.

Il tutto si snoda come un viaggio in una delle pagine più̀ terribili della storia dell’umanità. Le parole di Liliana attraversano il tempo e ogni persona, rappresenta una parte di quelle parole, i ricordi della feroce vita nei campi di concentramento, un racconto attraverso gli occhi di una bambina che a 13 anni viene privata della sua adolescenza e deportata nei campi di sterminio prima di Auschwitz e poi di Birkenau. "Il suo racconto - dichiarano i protagonisti dello spettacolo - è lieve quanto atroce e gli attori mettono in scena proprio questi due aspetti, parlando attraverso una gabbia che poi diventerà una sorta di ragnatela, una prigione sempre più stretta che soccomberà alla liberazione e alla libertà. Con questo lavoro si vuole porre nuovamente attenzione su un argomento che mai e poi mai dovrà essere dimenticato. Quello che la storia ha da insegnare è proprio che non c’è futuro se non abbiamo memoria del passato".

La rassegna prosegue sabato 27 aprile, con il debutto a Cavriglia dello spettacolo ispirato al romanzo “Gli Eroi di via Fani” di Filippo Boni. Si tratta di “Lo stato delle cose”allestito e interpretato da Federico Vigorito e David Marzi, con la produzione di Senza Confine. Il libro di Boni, pubblicato da Longanesi, ha avuto un rilevante successo e lo spettacolo ne coglie tutto lo spessore. E' la storia che ha come punto fondamentale il 16 marzo del 1978, il giorno in cui oltre al drammatico rapimento di Aldo Moro furono barbaramente trucidati dalle BR i suoi cinque agenti di scorta. Le loro vite tornano alla luce in un toccante - e doveroso - racconto che viaggia nel tempo sulle ali del motore più forte: l'amore.