LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Il polo del lusso conquista Chanel La maison investe negli accessori Affari in aumento ma non troppo

Si allarga la presenza dei grandi brand per la produzione di qualità. Il settore chiude il primo trimestre a +35,8%

Il polo del lusso conquista Chanel La maison investe negli accessori Affari in aumento ma non troppo

di Lucia Bigozzi

L’alta moda sceglie il made in Arezzo. Vale per gli abiti e le calzature con le grandi griffe a caccia di aziende che ormai hanno ridisegnato un pezzo di economia aretina e consolidato il polo del lusso. Vale, in particolare, per il comparto pelletteria e accessori: qui non solo i brand più gettonati commissionano ordini a contoterzisti o, in alcuni casi, entrano nel board societario delle imprese, ma decidono di trasferire qui anche gli "uffici stile". In altre parole, il quartier generale di ogni stilista e rispettivo staff di collaboratori che decide di progettare creazioni nello stesso luogo dove vengono realizzate.

Fenomeno diffuso nell’hinterland fiorentino e tuttavia in avvicinamento anche nella nostra provincia dove, di recente, due griffe dell’alta moda hanno "investito" nel know how aretino degli accessori: Louis Vuitton e Chanel. Obiettivo: accessori di elevato livello in metallo per borse, cinture e calzature. Due brand che "stanno stringendo belle collaborazioni con aziende del comparto aretino, comprese le aziende orafe", spiega Giordano Frangipani, presidente di Confartgianato Moda.

Accessori che diventano gioielli e guadagnano un posto al sole nella classifica dello stile. "Si tratta di oggetti di altissima qualità che i nostri artigiani sanno modellare e produrre con grande maestrìa, per un mercato mondiale in crescita".

Oggetti dei desideri sempre più richiesti dai clienti della fascia alta moda, specialmente nel contesto asiatico che per le aziende aretine resta "il primo mercato internazionale di riferimento. Anche se non ancora completamente libero dal Covid, sopratutto in alcune regioni della Cina, l’Asia è il canale principale del nostro export", osserva Frangipani con i numeri alla mano che raccontano di oltre duecento aziende associate per un totale che supera i diecimila lavoratori.

Sulla bilancia dell’export, nei primi tre mesi dell’anno il comparto pelletteria e accessori registra un balzo in avanti: +35,8% rispetto allo stesso periodo del 2022 passando, in valori assoluti, da 39 a quasi 53 milioni in volumi di esportazioni.

Un trend col segno positivo all’interno del grande comparto moda che continua a crescere: +21,2% rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente. I fatturati delle aziende crescono anche se in questo momento la corsa sui mercati non procede alla stessa velocità dell 2022.

"Più che rallentamento, c’è attesa di capire come evolveranno le variabili congiunturali: dalla guerra in Ucraina che sta precludendo alle aziende del lusso i canali con la Russia, alla coda della pandemia in Cina, all’effetto inflazione in Europa, ai problemi di alcune banche americane", osserva Frangipani che tuttavia mantiene l’ottimismo dell’imprenditore: "Sono molto fiducioso nel secondo semestre dell’anno nel quale dovrà esserci un’accelerazione".