Il Papa: "Rondine è un esempio" Esalta la convivenza di russi e ucraini "Andate avanti così, non mollate"

Omaggio di Francesco già nel discorso del mercoledì. Poi saluta uno a uno gli studenti arrivati dal borgo. Nel gruppo anche il sindaco e Beppe Angiolini. E al vescovo sussurra: "Come sta andando ad Arezzo?".

Il Papa: "Rondine è un esempio"  Esalta la convivenza di russi e ucraini  "Andate avanti così, non mollate"

Il Papa: "Rondine è un esempio" Esalta la convivenza di russi e ucraini "Andate avanti così, non mollate"

di Alberto Pierini

"Bravi, fate bene". Il Papa parla con gli occhi, oltre che con le labbra, quando si avvicina al gruppetto di studentesse russe e ucraine. Erano arrivate a Rondine timidamente e con tutte le paure di chi si lascia alle spalle le bombe, i rifugi, le famiglie in pericolo. Da allora viaggiano fianco a fianco, quasi se trovassero nei "nemici" un pizzico di sicurezza. E’ la ricetta della cittadella e Francesco la sposa fino in fondo.

"Vi accolgo con affetto con un pensiero grato per quanti, venendo dall’Ucraina e dalla Russia e da altri Paesi di guerra, hanno deciso di non essere nemici, ma di vivere da fratelli". Non glielo dice da una parte, non glielo sussurra all’orecchio: lo grida in coda alla meditazione del mercoledì, in una piazza San Pietro allagata dal sole. "Il vostro esempio possa suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche".

È il suo cavallo di battaglia, lo ripete da quando è iniziata la guerra. E quasi non crede ai suoi occhi nel vederlo applicato da quei ragazzi. Arrampicati nel borgo sull’Arno ma per un giorno in missione a Roma. Un pullman per tutti. Trentatrè studenti, nove dei quali del progetto Mediterraneo. Il presidente di Rondine Franco Vaccari, che gli ha presentato uno a uno tutti gli studenti. "Ad ogni nome si illuminava, lo sguardo curioso di chi sa di trovarsi davanti storie tutte diverse l’una dall’altra" racconta, rivivendo i momenti dell’incontro privato. Sempre lì, sul sagrato: ma lasciando agli studenti tanto spazio, tutto quello che aveva voglia di dargli. "E la vostra esperienza ci deve portare a pregare di più per la martoriata Ucraina ed esserle vicini" aveva detto nel messaggio.

Poi lascia campo alle emozioni. Beppe Angiolini gli apre davanti una scatola elegante, chiusa da un bel fiocco, e dalla quale sbuca la maglietta dei marciatori. La indosseranno a migliaia giovedì 8 giugno, sul percorso dall’ex Ipercoop a Rondine. Ma la prima è per il Papa. La maglietta per la pace, la guarda come se fosse la sua squadra, per una volta non argentina ma mondiale.

C’è anche il sindaco Alessandro Ghinelli, in fascia tricolore, che saluta il Papa e con la sua presenza allarga il borgo fino alla città, Lì dove vorrebbe spingerlo il Vescovo Andrea Migliavacca, pure lui sotto il sole di Roma. "È straordinario poter condividere questa esperienza con Rondine e con gli studenti" ci racconta dal pullman di ritorno ad Arezzo. "E’ una realtà che vorrei avvicinare alla città, a cominciare dai gruppi giovanili delle parrocchie e non solo". Una piccola emozione tutta sua se la porta con sè.

"Il Papa si è ricordato che sono ad Arezzo solo da qualche mese: e mi ha chiesto come stesse andando la mia nuova avventura". Bene ovviamente gli ha risposto, corroborato anche dal sole di Roma. Mentre alle sue spalle Francesco continua a stringere le mani dei ragazzi, a scoprirne le provenienze, a cercare di capire i loro drammi,.

"E’ rimasto sempre in piedi – racconta Vaccari – malgrado le sue difficoltà, attentissimo per le storie di chi aveva davanti". Malgrado la piazza si stesse via via svuotando, essendo stato l’incontro con Rondine l’ultimo della mattinata, della grande udienza del mercoledì. "Andate avanti, continuate così" continuava a ripetere. Prima i ragazzi libanesi, poi quelli palestinesi, i bosniaci, gli israeliani. Fino al gruppetto russo-ucraino. Tutte ragazze, ben sei arrivate da Mosca e da Kiev e per le quali da mesi Rondine è la loro unica città, anzi cittadella.

Dopo poche ore esce l’Osservatore Romano: apre sul Papa, e ci mancherebbe alto, ma sventola la stretta di mano proprio con gli studenti. "Come vivere da fratelli e non da nemici" è il titolo: l’ennesima conferma che Rondine è stata per un giorno proprio al centro di quella piazza bruciata dal sole.

L’ultimo saluto del Papa è a quel gruppetto russo ucraino. Si avvicina, le racchiude in un’espressione che parla da sola. "Andate avanti così": ed è come se scavalcando i loro volti gettasse uno sguardo oltre quella trincea.