Il mondo di Asia, una vita di corsa: "Passione nata da un momento difficile"

La gioia della Menci, castiglionese doc, arruolata nel Team Asics. "Il mio sogno alla fine si è realizzato"

Il mondo di Asia, una vita di corsa: "Passione nata da un momento difficile"

Il mondo di Asia, una vita di corsa: "Passione nata da un momento difficile"

di Luca Amodio

"Correre è la mia vita, mi fa sentire libera. Non riuscirei a immaginare una vita senza la corsa, e poi correre in Valdichiana è bellissimo: c’è un senso di pace e si è immersi nella natura".

Parola di Asia Menci, castiglionese doc, classe 2001, da poco arruolata come Ultra Trail Runner nel Team Asics FrontRunner Italia. "In pratica sono diventata un ambasciatore del movimento in Italia, con la mia squadra condividiamo i benefici dell’attività fisica".

Asia, facciamo un passo indietro: come è nata la sua passione?

"La mia passione è nata 13 anni fa. Stavo passando un periodo difficile alle prese con un disturbo alimentare e quindi ho iniziato a correre in ambienti naturali, fuori dalla strada asfaltata: la corsa mi faceva sentire forte e libera. Ho iniziato prima alle campestri e poi mi sono arruolata nell’Atletica Sestini di Arezzo dove ho iniziato con vere e proprie discipline in pista. A quel punto ho iniziato ad appassionarmi alle lunghe distanze e 18 anni ho fatto la mia prima mezza maratona".

E poi?

"Grazie al mio fidanzato, Alessio Acco, piemontese, ho scoperto le montagne e da lì ho iniziato a fare trail, cioè corsa fuori dalla strada, tra sentieri, montagna e deserto. Insomma, fuori dall’asfalto, in ambienti naturali. Nel giro di qualche anno sono finita a fare anche gare da cento chilometri. Ad esempio oggi farò una corsa da 160 chilometri".

Davvero 160 chilometri?

"Sì, sarà una gara intorno alla Val d’Orcia con un dislivello di 5mila metri, il tempo massimo sono 35 ore. Quanto sarà il mio tempo? Non lo dico, sono scaramantica".

Come ti alleni?

"Sei volte alla settimana. Il ‘come mi alleno’ dipende da che periodo dell’anno, sono un’atleta un po’ ibrida: a volte faccio tanta corsa, bici e palestra. In questo momento sto facendo una settimana di scarico pre gara, quindi ritmi un po’ più blandi".

Cosa significa per te la corsa? "E’ una domanda difficile, per me la corsa è vita, non è una semplice priorità. Non riesco a stare senza la corsa: la corsa è conoscenza di me stessa".

Dove ti alleni?

"Soprattutto a Castiglioni. Mi piace allenarmi o nei percorsi verso il Cippo del Meoni, o al ‘percorso’ in Val di Chio, oppure allo Stradone di Montecchio. Mi piace di questi luoghi la pace e stare in mezzo alla natura. I nostri sono percorsi bellissimi in mezzo alla natura".

Come è arrivata la chiamata nel Team Asics?

"Il team Asics FrontRunner Italia ha aperto una candidatura nel mese di febbraio e io mi sono fatta avanti e loro mi hanno scelto. La prima cosa che ho fatto è stata piangere di gioia: si era realizzato un sogno. Sono stati 13 anni di allenamento ma che sono stati ripagati. Con Asics condividerò la mia passione per il movimento e l’attività fisica".

Come si sfrutterà adesso il lavoro?

"Il nostro obiettivo è aiutare e ispirare le persone a muoversi: siamo dei veri e propri ambasciatori del movimento e condividiamo la nostra passione dappertutto. Sia negli incontri che nelle gare che sui social dove riusciamo a condividere quello che facciamo".

Che consiglio darebbe a chi vuole iniziare a correre?

"Farlo per divertimento. Il movimento non deve essere una punizione. L’essere umano è fatto per muoversi. Si corre per puro divertimento".