REDAZIONE AREZZO

Il coro di Guido : "È un regalo alla città"

Il 17 dicembre il primo concerto a San Domenico dell’ensemble vocale lanciato dalla Fondazione.

Il coro di Guido : "È un regalo alla città"

Non si può studiare per prendere la patente se non si ha l’automobile. La mancanza di un coro stabile e professionale era il problema della Fondazione Guido d’Arezzo soprattutto dal momento che non gestisce solo il Polifonico, ma tante altre iniziative fra le quali la Scuola superiore per direttori di coro che da anni svolge una funzione primaria per la polifonia a livello nazionale. Ed è difficile fornire una preparazione adeguata senza poter usufruire dello “strumento” per i maestri e gli allievi: un vero coro che consenta mettere a punto la preparazione. Era, dicevamo, un problema perché quello che sembrava un sogno, grazie al lavoro svolto su tutti i fronti dal Direttore della Fondazione, Lorenzo Cinatti, e dal Direttore Artistico del Polifonico e della Scuola, Luigi Marzola, è diventato realtà.

"La Fondazione ha vinto - ha spiegato Cinatti - un progetto speciale del quale faceva appunto parte integrante la formazione di un coro che sarà la scintilla promotrice di un grande incendio di tutta l’attività corale della Fondazione!". Si tratta di un coro da camera professionale che rappresenterà la Fondazione in tutte le manifestazioni programmate nel corso del prossimo anno, non solo le manifestazioni collaterali al Polifonico, ma le masterclass della Scuola e ogni altra iniziativa culturale in collaborazione con Enti e Associazioni del territorio.

"È un grande regalo -ha spiegato Marzola- che la Fondazione fa alla città: naturalmente trattandosi di una complesso professionale sarà fatto un bando per l’ingaggio dei coristi".

Intanto però è già pronto un organico provvisorio (del quale fanno parte anche giovani professionisti aretini) che debutterà udomenica 17 alle 17 nella Basilica di San Domenico: il concerto è all’insegna del doppio coro, grande caratteristica della scuola veneziana, con l’esecuzione di cinque celebri pagine di Giovanni gabrieli e con la prima esecuzione ad Arezzo del Te Deum in re magg. per doppio coro a 4 voci e basso continuo, con organo, violoncello e contrabbasso, composto da un Mendelssohn diciassettenne già pienamente padrone delle più raffinate tecniche del contrappunto. Direttore Luigi Marzola. L’ingresso è libero.

Claudio Santori