Un voto fotocopia. Il centrodestra conferma sei consiglieri, ne riconquista cinque il centrosinistra e i civici restano nell’aula della Sala dei Grandi con un eletto. Cambiano i nomi, non tutti per la verità, ma lo schema resta uguale a quello della precedente legislatura.
Sei consiglieri di maggioranza che governano insieme al presidente Alessandro Polcri. Un risultato sul quale hanno pesato le defezioni di due Comuni con un pacchetto di voti prezioso: Cortona e Castiglion Fiorentino. In particolare nell’urna e al computo finale sono mancanti "circa tremila voti", aveva annunciato in giornata il sindaco Luciano Meoni. E così è stato. Il "prezzo" per la coalizione è stato non arrivare a centrare il settimo consigliere, maggioranza schiacciante, ora solo sfiorata. Non sarà senza conseguenze, c’è da ritenere, questo nodo (il caso Cortona su tutti) che alimenta fibrillazioni nel centrodestra.
Tra i più votati nelle file della coalizione al primo posto c’è Meri Cornacchini (Forza Italia) che ha ottenuto 6398 voti, seguita da Lorenzo Basagni (6360), mentre al terzo posto si è piazzato Francesco Lucacci, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, che di preferenze ne ha ottenute 5908.
Di poco sotto, la performance di Simon Pietro Palazzo (rassemblement moderati e civici) con 5660 voti; seguono la neo-eletta consigliera Lucia Scancariello (5233) in quota Fratelli d’Italia e Carla Borri (4304) per la Lega. Questa la pattuglia che entra nel nuovo parlamentino dal quale, invece, resta fuori il consigliere uscente Marco Morbidelli. Nel centrosinistra, il primo degli eletti Pd è Paolo Brandi, ex sindaco di Castiglion Fiorentino e politico di lungo corso che ha raccolto una messe di voti: 7225. Era il secondo della lista, ora è il primo a varcare l’aula del consiglio provinciale. Seguono Anna Canaccini (5727 voti), Elena Spadaccio (5612), Valentina Vaccari (consigliera uscente e riconfermata) con 5296 voti e Filippo Polcri che di voti ne ha raccolti 5034.
Per la lista civica "Intra Tevere et Arno", c’è un avvicendamento nell’unico scranno riconfermato: esce la valdarnese Stella Scarnicci ed entra Marta Mancianti, da Bibbiena.
Uno scrutinio andato a rilento proprio nella fase clou delle operazioni, anche a causa di alcune contestazioni e di continui riconteggi con il metodo D’Hont. Così fino a notte già inoltrata quando anche l’ultimo calcolo ha prodotto lo stesso risultato, confermando il responso delle urne. E adesso? Se lo schema non cambia, tuttavia negli schieramenti restano le frizioni della vigilia del voto. Per motivi diversi, ca va sans dire, ma comunque destinati a produrre effetti nei giorni a venire e pure nella prospettiva delle prossime finestre elettorali.
Un quadro in movimento soprattutto nel centrodestra che con Polcri governa la Provincia. Le defezioni dei sindaci alla testa della pattuglia dei "falchi" avranno conseguenze ma già nella notte dello scrutinio emergono retroscena interessanti. Ad esempio: a Montevarchi è passata Lucia Scancariello espressa da Fratelli d’Italia, vicina alla sindaca Silvia Chiassai. Forse un modo di rivalersi sull’altro valdarnese, Morbidelli, consigliere uscente e con il pacchetto di deleghe più forte in giunta, non riconfermato.
Nelle file della Lega, Carla Borri riporta la rappresentanza del partito sullo scranno, anche se nella passata legislatura il Carroccio si era messo all’opposizione di Polcri. Sarà interessante vedere dove siederà nel nuovo consiglio, cioè se tra i banchi della maggioranza o su quelli dell’opposizione.