Il Cantico delle Creature a Sansepolcro: dossier per la Capitale 2026

Il Cantico delle Creature. Un dossier per la Capitale

Il Cantico delle Creature. Un dossier per la Capitale

SANSEPOLCRO

Si chiama "Il Cantico delle Creature", senza dimenticare la presenza del Tevere, il progetto con il quale l’Alta Valle del Tevere tosco-umbra si è candidata al prestigioso riconoscimento di capitale italiana della cultura 2026. Chiaro il riferimento a San Francesco e ai cammini che percorreva in vallata per arrivare alla Verna, tanto più che proprio nel 2026 ricorreranno gli 800 anni dalla morte del Serafico di Assisi. Il dossier richiesto è stato presentato nel rispetto sia della data di scadenza, cioè il 27 settembre, che della lunghezza massima, ovvero 64 pagine.

"Il progetto è senza dubbio ambizioso e noi ci crediamo molto – ha detto Alfredo Romanelli in qualità di presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana – tantopiù che ci siamo uniti con la parte umbra del nostro comprensorio e quindi siamo 15 municipalità unite dal corso del Tevere e dalla spiritualità francescana degli eremi e dei santuari e dei percorsi che possono generare un tipo diverso e sostenibile di turismo".

La logica dell’entità omogenea che ha abbattuto i confini di regione ha fatto sì che il documento presentato sia ora riferito a una popolazione complessiva di ben 107mila abitanti e il logo disegnato dall’anghiarese Andrea Valbonetti è significativo del concetto espresso. L’Alta Valle del Tevere ha una credenziale geografica importante: si pone infatti in mezzo ai due grandi luoghi della vita di San Francesco, Assisi e La Verna e fra le aspiranti al titolo è l’unica realtà di area extraregionale nella quale sono confluite le volontà non solo degli enti, ma anche di associazioni, soprintendenze, diocesi e altri portatori di interessi, non dimenticando che la dimensione spirituale alla quale è stato fatto riferimento va a integrarsi con la grande tradizione artistica e culturale rinascimentale della terra che ha dato i natali a Piero della Francesca e a Michelangelo Buonarroti, a Luca Pacioli e nel secolo scorso ad Alberto Burri. "Il nostro dossier è da considerare un progetto-pilota esportabile e replicabile in altre zone d’Italia", ha concluso Romanelli. Si attende adesso la data del 15 dicembre, giorno nel quale si conosceranno le dieci finaliste rimaste in lizza dopo la scrematura delle attuali 26.

C.R.