REDAZIONE AREZZO

Il biennio nero della violenza fascista: i retroscena dello storico Galli

La conferenza di oggi della Società Storica di Arezzo esamina il biennio nero (1921-1922) che ha portato Mussolini al potere e segnato l'inizio della distruzione dello Stato liberale. Si analizzerà la violenza fascista e la connivenza delle istituzioni nella realtà aretina.

Secondo appuntamento oggi del ciclo di conferenze "Il Fascismo da movimento a regime nel territorio aretino, 1914-1926" organizzato dalla Società storica, con il patrocinio dal Comune di Arezzo. Alle 17,30, all’auditorium Ducci di via Cesalpino, Giovanni Galli parlerà del cosiddetto "biennio nero" contraddistinto dall’esplosione della violenza fascista.

Curato da Luca Berti e patrocinato dal Comune di Arezzo, il ciclo di conferenze si propone di mettere a fuoco le drammatiche vicende che nell’arco di una dozzina di anni portarono il Fascismo a prendere il potere, con la violenza e con la connivenza delle istituzioni e dei cosiddetti poteri forti e ad assumere il controllo degli enti locali nel territorio aretino.

Il biennio nero (1921-1922) ha significato per l’Italia una violenta fase storica che ha portato Mussolini a capo del governo e segnato l’inizio della distruzione dello Stato liberale. Ripercorrere gli sconvolgenti avvenimenti di quegli anni nella dimensione aretina può favorire una migliore comprensione anche di quanto accadeva a livello nazionale.

Si può seguire il sorgere di un fascismo locale, in ritardo rispetto ad altre realtà toscane e già diviso al suo interno, ma unito in una duplice e violenta guerra contro le organizzazioni e le conquiste politico-sociali del movimento operaio e contadino, guidati dal Partito socialista e dal Partito popolare, e contro le amministrazioni comunali con giunte socialiste o popolari. Cresceva lo squadrismo aretino, prima sostenuto dai camerati toscani, poi sempre più autonomo nelle sue operazioni distruttive del ’21 sino alla marcia su Roma del 28 ottobre 1922, alla quale parteciparono due squadre di fascisti di Arezzo.

La sfilata di circa 100 mila camicie nere per le vie della capitale fu l’epilogo della lunga crisi politica risolta dal conferimento a Mussolini dell’incarico di formare un nuovo governo. Galli ha insegnato italiano e storia negli istituti superiori ed è socio fondatore della Società storica.