
ria Rosa Di Termine
Da cinquanta anni la caserma dei vigili del fuoco di Montevarchi è un presidio prezioso per la popolazione del Valdarno. E ieri mattina il mezzo secolo del distaccamento di viale Cadorna, situato in una zona baricentrica per la vallata alla periferia Nord dell’abitato montevarchino, è stato celebrato con una cerimonia in tono minore rispetto ai programmi preparati con cura da mesi. E questo a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19 e delle relative disposizioni anti-contagio. A ricordare la genesi dell’insediamento un ex vigile Giuseppe Moretti, ora pensionato, che rammenta come l’edificio fu costruito su un terreno donato al Comune da un privato proprio per ospitare i pompieri.
"Quando ci siamo trasferiti qui dalla sede precedente all’incrocio con via di Terranuova – ha raccontato – c’era una strada sterrata e lavoravamo in due turni di 8 persone svolgendo 24 ore di servizio alternate ad altrettante di riposo".
Adesso gli operativi sono 32 suddivisi in quattro turni che assicurano una copertura totale di 365 giorni l’anno. "Questo distaccamento – ha proseguito il responsabile, l’ ispettore Roberto Tommasini – ha sempre rappresentato un’eccellenza per l’intero comprensorio, grazie alla collaborazione con le istituzioni e la cittadinanza del Valdarno". Tommasini ha poi spiegato che è in corso l’iter per intitolare la caserma a Simone zzi, il pompiere di 29 anni morto il 28 gennaio del 2003 mentre si accingeva a soccorrere un camionista incastrato nella cabina di un tir-cisterna finito in una scarpata tra Palazzo del Pero e Molin Nuovo.
Stava scendendo con una barella nel dirupo quando si è spezzato il cavo di sicurezza facendo precipitare il giovane poi colpito alla testa e ucciso dal verricello. "Aspettiamo la risposta definitiva che speriamo arrivi in tempi brevi. Nel frattempo i familiari di una persona buona e conosciuta com’era Simone hanno apprezzato il gesto fortemente voluto da tutti i colleghi che operano qui".
E sul feeling con il territorio ha chiosato: "E’ di piena fiducia in quanto ci mettiamo sempre a disposizione della gente". L’unico rammarico è di non aver potuto accogliere la comunità nei locali per festeggiare le nozze d’oro che per inciso si sono consumate sotto un autentico diluvio. il meteo avverso non ha impedito di svolgere sulla torre di addestramento una grande bandiera tricolore con il sottofondo delle note dell’inno meli e di deporre una corona di alloro al monumento ai caduti. Tra gli intervenuti al momento celebrativo il sindaco Silvia Chiassai rtini: "E’ un vero onore e motivo di orgoglio per noi – ha affermato – poter partecipare ad una ricorrenza così significativa per la città e l’intera vallata. La presenza dei Vigili del Fuoco non è scontata né di poco conto perché questi uomini intervengono con tempestività e si prodigano al massimo. Insomma, una garanzia costante e li voglio ringraziare per il lavoro svolto in silenzio con estrema professionalità e impegno e a volte a rischio della stessa vita. Un’opera ininterrotta per tutto l’anno nella normalità e negli interventi straordinari. Ci sono sempre".
La prima cittadina infine ha consegnato all’ispettore Tommasini una pergamena commemorativa insieme alla medaglia di Montevarchi attribuita a chi rappresenta un esempio virtuoso di dedizione alla propria terra.