
di Lucia Bigozzi
"L’articolo di Montanari? Si esprime in modo deciso e chiaro, penso ci sia andato pesante", dice Rossano Gallorini che guida il gruppo di minoranza Città al Centro firmatario dell’interrogazione sul caso dei libri all’isola ecologica che a Castiglion Fiorentino da settimane tiene banco. Poi arriva l’articolo al vetriolo di Montanari sul Fatto Quotidiano ad aggiungere un altro fuoco portando la vicenda alla ribalta nazionale.
Gallorini, come commenta? Sembra che Castiglion Fiorentino sia un paese di pericolosi fascisti dove si bruciano libri? "Leggendo quel titolo ("La Resistenza" in discarica" ndr) si capiva che il contenuto sarebbe stato critico ma non immaginavo che Montanari avesse colto proprio un aspetto specifico. Come lista civica, ci siamo limitati a segnare il fatto che i libri in discarica non si mandano, sia che trattino di Stalin o di Mussolini".
Come ha fatto Montanari a concentrare l’attenzione proprio su Castiglioni?
"Non lo so. Me lo sono chiesto anch’io quando ho ricevuto un messaggio che mi informava del pezzo".
Cosa l’ha sorpresa di più?
"Il fatto che sia arrivato a un giornale nazionale, pur ritenendo la vicenda grave. Credo si sia voluto montare un caso da parte di qualcuno".
Qualcuno chi?
"Meccanismi interni all’amministrazione comunale che non conosco. Noi abbiamo cercato di capire prima di presentare l’interrogazione e parrebbe che ne sappiamo di più di chi sta nel palazzo".
Qual è la verità?
"Non la posso sapere. Noi abbiamo saputo di viaggi di motocarri Ape in discarica, senza prove ma la gente ne parlava. Poi una persona ha chiesto all’operaio dell’Ape se poteva prendere qualche copia; un’altra persona ha assistito alla scena esterrefatta; fino a che il 19 marzo ho ricevuto un messaggio che stavano scaricando libri all’isola ecologica e ho inviato persone che hanno verificato tre viaggi in momenti diversi".
Se su quei libri, compreso i volumi di Tafi, c’è il timbro della biblioteca comunale perché le persone che li hanno presi all’isola ecologica non li hanno riportati in biblioteca? "Ma lei pensa che la gente riconosca il timbro e si ponga il problema della riconsegna?"
Dove sono i libri "incriminati"? Li avete voi?
"Qualcuno li ha messi in una busta della Coop e lasciati di fronte alla porta di casa di un nostro consigliere comunale".
Perché non li avete riconsegnati?
"L’elenco autorizzato dalla Soprintendenza prevede che i libri vengano donati all’istituto omnicomprensivo e sia rilasciata la dichiarazione di presa in carico. Non solo, ma su nell’elenco non c’è nemmeno un titolo di quelli portati allo smaltimento: non ci sono quelli di Tafi e su Benigni e nemmeno quelli sugli ebrei".