ALBERTO PIERINI
Cronaca

I forzati del fuoco: 36 ore nei boschi Un altro incendio sullo Scopetone

Partenza pesantissima della stagione: di notte e ieri continue riprese di fiamma intorno a Bivignano. Poi il fronte si sposta più a ridosso della città. Elicotteri regionali impegnati, la "miccia" delle piante secche

di Alberto Pierini

"Non sto più in piedi": uno dei volontari della Racchetta confessa di essere allo stremo. I colleghi non lo ammetterebbero mai ma lo sono come lui. E’ il pomeriggio di una seconda giornata di fuoco. Le fiamme dopo aver imperversato nella zona di Bivignano, si sono "spostate" sullo Scopetone, più a ridosso della città. Un secondo focolaio, naturalmente, ma che finisce per pesare sulle stesse spalle. Quelle dei volontari e quelle dei vigili del fuoco, che di quelle scintille hanno fatto il loro mestiere. La vegetazione sempre più secca e il caldo da bollino nero fanno il resto. Una battaglia che dura almeno 36 ore. Era iniziata nel pomeriggio di domenica, fino a sfiorare alcune case sparse di Bivignano. Case dalle quali si era levata la richiesta di aiuto: frutto più della paura, legittima, che di un vero pericolo, visto che proprio i vigili del fuoco erano intervenuti proprio a tutela dei residenti.

Ma è lo specchio di un clima sempre più caldo, letteralmente. Nella zona di Bivignano i controlli sono proseguiti per tutta la notte. Non di routine. Perché i focolai ripartivano sistematicamente, costringendo i volontari e il personale impegnato a rifarsi sotto. "Abbiamo in dotazione un serbatoio o da 400 litri di acqua, cento metri di cavo e una lancia" precisa Flavio Sisi, che guida l’intervento dei volontari della Racchetta.

Ma già dalle 7 di ieri gli elicotteri regionali si sono rimessi in volo: la priorità quella di contribuire a spegnere i focolai di ritorno e quindi evitare una recrudescenza che si estendesse alle altre zone del bosco. Ma anche di bagnare l’intero perimetro dell’incendio. A terra si registravano temperature molto alte, rendendo sempre più probabili nuovi risvegli di fiamma.

E’ l’ora di pranzo quando il fuoco comincia ad attaccare la salita dello Scopetone. La salita, per l’appunto: perché la zona interessata è quella che venendo da Arezzo segue di poche decine di metri al bivio per Poti. Anche qui una vegetazione secca, la foto uniforme di tutta l’area che dalla collina si allarga poi fino alla Val Cerfone. Per fortuna neanche una casa, neanche una famiglia costretta a chiedere aiuto.

Anche su questo filone cominciano a muoversi gli elicotteri della Regione: da domenica in azione nella zona Elifirenze ed Elisiena. Ma con la stessa zona di Siena che in contemporanea si è ritrovata ieri nel mirino delle fiamme: nel loro caso nella zona di Montalcino, costringendo addirittura ad evacuare una famiglia con un ragazzo disabile.

La stagione del fuoco è partita insomma con una serie di incendi a scacchiera, dei quali non conosci le cause dirette ma di sicuro la rapidità di diffusione. Sempre a Bivignano anche in giornata sono ripartiti dei focolai, anche se è progressivamente continuata la fase di bonifica e messa in sicurezza dei terreni.

Decine e decine i volontari coinvolti: quattro squadre hanno proseguito l’attività di controllo anche durante la notte nella necessità di non lasciare incustodite zone potenzialmente pericolose.

Nei prossimi giorni, esattamente il primo luglio, aprirà il centro di avvistamento boschivo di Loro Ciuffenna, un altro presidio fondamentale per la gestione delle emergenze. Ma tutti si augurano che al campanello d’allarme di queste ore non segua un ritmo così incalzante, per dare tempo alle forze in campo di riprendere fiato. Una buona pioggia sarebbe l’ideale: ma basterebbe anche una tregua nella sciara di fuoco.